Confcommercio su fiducia: clima di incertezza scoraggia i consumi

Confcommercio su fiducia: clima di incertezza scoraggia i consumi

Le indicazioni sulla fiducia di famiglie e imprese in ottobre non possono stupire. Sembrano più colpiti i consumatori. Se le ingenti risorse del governo a sostegno del potere d’acquisto hanno funzionato fino a ieri, il persistere di tensioni inflazionistiche rilevanti comprime il valore reale della ricchezza detenuta in forma liquida (che perde oltre 70 miliardi di euro nella prima parte dell’anno in corso). Inoltre, il clima d’incertezza, di cui i dati odierni sono perfetta testimonianza, non agevola l’incremento della propensione al consumo. I due fenomeni si rafforzano, originando la recessione tecnica che si acuirebbe nei trimestri a cavallo della fine del 2022.

Anche le imprese avvertono in modo abbastanza diffuso il rallentamento della domanda interna. Nel terzo trimestre il grado di utilizzo degli impianti è diminuito con segnalazioni crescenti d’insufficienza della domanda. La fiducia dei piccoli imprenditori della distribuzione commerciale è in forte calo.

Permane, dunque, la necessità e l’urgenza di ulteriori interventi per la riduzione dei costi delle imprese e il sostegno della domanda delle famiglie, senza trascurare l’importanza di un piano di forte risparmio energetico. L’obiettivo complessivo è quello di confinare la recessione a un fatto tecnico e transitorio, evitandone un possibile avvitamento che comprometterebbe le prospettive di crescita nel prossimo biennio. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi.

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