Confcommercio su crediti di imposta: il riordino delle agevolazioni fiscali non può che avvenire nell’ambito di una riforma fiscale più ampia ed organica

Confcommercio su crediti di imposta: il riordino delle agevolazioni fiscali non può che avvenire nell’ambito di una riforma fiscale più ampia ed organica

Bene i principi contenuti nella legge delega fiscale

“Le agevolazioni fiscali, e in particolar modo i crediti d’imposta, sono strumenti di sostegno essenziali per il mondo delle imprese che non vanno, assolutamente, eliminate, ma possono, certamente, essere razionalizzate. E’, dunque, necessario aumentare la qualità delle informazioni sulle spese fiscali, anche mediante analisi sull’impatto ex post delle singole spese fiscali, così da poter fornire maggiori e migliori dati che aiutino a distinguere le agevolazioni che rispondono ad obiettivi di policy condivisi”: così il Vicepresidente vicario di Confcommercio, Lino Stoppani, in sede di Audizione presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato in merito all’Indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale con particolare riferimento ai crediti di imposta.

“La razionalizzazione delle agevolazioni fiscali – prosegue Stoppani - deve, però, tradursi in una revisione strutturale delle spese fiscali. Il riordino delle agevolazioni fiscali non può, quindi, che avvenire nell’ambito di una riforma fiscale più ampia ed organica. In tal senso, i principi contenuti nel recente Disegno di Legge Delega di Riforma del sistema tributario nazionale vanno nella condivisibile direzione di razionalizzare le spese fiscali esistenti, contemperando finalità redistributive, utilità sociale ed obiettivi di efficienza. Bene, quindi, che nella Legge Delega si tenga conto delle loro finalità, con particolare riguardo alla composizione del nucleo familiare, alla tutela del bene casa e di quello della salute delle persone, dell’istruzione, della previdenza complementare, nonché degli obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica e della riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio esistente”.

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