Confturismo chiede provvedimenti urgenti per il settore

Confturismo chiede provvedimenti urgenti per il settore

Per affrontare la crisi del turismo sono necessari Cig straordinaria, differimento versamenti di imposte e tributi, detraibilità dell'Iva sul turismo d'affari, estensione del credito d'imposta ai contratti a termine e fiscalizzazione degli oneri sociali.

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27 settembre 2001

Confturismo: cinque priorità per combattere la crisi

"L'incontro di oggi doveva essere innanzi tutto una celebrazione in occasione della Giornata mondiale del turismo, ma oggi come oggi c'è poco da festeggiare". Le parole con cui il Presidente di Confturismo Sergio Billè ha introdotto l'incontro "Come cambierà il turismo dopo l'attacco agli Usa e gli strumenti per superare la crisi" la dicono lunga sul clima che si respira fra gli operatori del settore. La situazione, in effetti, è quanto meno preoccupante, come si evince dai dati presentati dall'Osservatorio Confturismo-Ciset e pubblicati in altra parte del giornale. E si tratta di una preoccupazione diffusa a tutto il settore, come hanno denunciato i Presidenti di categoria che hanno preso la parola nel corso della manifestazione.

Ciò che è emerso con più evidenza, però, è il fatto che Confturismo non ha alcuna intenzione di arrendersi all'emergenza. Il primo passo è stato l'invio di due telegrammi indirizzati al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano per chiedere l'inserimento in Finanziaria di provvedimenti di cui il turismo ha bisogno con la massima urgenza (Cig straordinaria, differimento versamenti di imposte e tributi, detraibilità dell'Iva sul turismo d'affari, estensione del credito d'imposta ai contratti a termine e fiscalizzazione degli oneri sociali).

In particolare, il Presidente Billè ha messo l'accento sulla necessità di una riduzione generalizzata dell'Iva, che metta le nostre imprese almeno allo stesso livello competitivo dei nostri concorrenti europei. "Nell'incontro avuto ieri con il ministro Tremonti abbiamo chiesto che venga adottata questa misura . Ci è stato risposto che si tratta di un problema che verrà valutato in sede europea". In senso generale, dopo aver auspicato che i dati presentati non debbano subire un peggioramento il Presidente di Confturismo ha ricordato con forza l'importanza che il turismo riveste nella nostra economia: "siamo la più grossa impresa del Paese, con più di due milioni di addetti, ed il nostro apporto alla bilancia valutaria è forte e consistentemente positivo. E sarebbe ancora più pesante se avessimo servizi ed infrastrutture all'altezza". E ha concluso: "è ora di pensare a chi tira la carretta".

Sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso il Presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, che ha voluto anche rimarcare come "l'opinione pubblica si stia rendendo conto di cosa significhi per il Paese una crisi del turismo". Per quanto concerne i provvedimenti auspicati, Bocca ha evidenziato che "se prima dei fatti di New York ci sarebbero serviti per dare più spinta al nostro motore, ora sono diventati necessari ed urgentissimi soprattutto per salvaguardare l'occupazione, visto che ci sono decine di migliaia di posti di lavoro a rischio". Gli albergatori - che nel 2001 hanno registrato un saldo occupazionale positivo di 120mila unità insieme a al settore ricettivo e dei pubblici esercizi contro gli appena 29mila registrati nelle attività industriali – si aspettano in particolare facilitazioni sulle ristrutturazioni e lo slittamento della scadenza di aprile per l'adeguamento alle norme di prevenzione degli incendi. Inoltre, chiedono che venga rivisto il codice di Farmindustria che vieta lo svolgimento dei congressi nelle località turistiche.

Anche Antonio Tozzi, Presidente della Fiavet, ha legato l'approvazione delle misure auspicate al mantenimento dell'occupazione. E questo perché nessuno "ha intenzione di mollare e quindi ci servirà il contributo di tutte le nostre risorse umane, anche se per noi il costo del lavoro incide addirittura per il 67%". "Non vogliamo la carità - ha continuato Tozzi – vogliamo un pacchetto mirato che preveda anche agevolazioni per fare promozione, per convincere ad esempio gli abitanti del Nord Europa che non si muovono più sul lungo raggio a venire da noi". Il Presidente della Fiavet ha infine reso noti i risultati di un sondaggio campione effettuato su 400 agenzie. I risultati sono pessimi: il 46% dei pacchetti di viaggio è stato cancellato, mentre nei prossimi tre mesi ci si attende un calo del 55%; l'emissione di biglietti aerei per spostamenti privati è in calo del 55%, quella per spostamenti d'affari del 42%.

Gli interventi dei rappresentanti delle Federazioni di Confturismo sono stati conclusi dal Presidente della Faita Maurizio Vianello che, pur evidenziando come il settore dei campeggi sia il meno esposto alla crisi per via della sua stagionalità, ha sottolineato l'esigenza di prevenire i danni che la crisi americana arrecherà anche al turismo all'aria aperta. In particolare, Vianello ha chiesto in particolare che vengano rimossi "gli ostacoli posti da norme urbanistiche regionali ormai datate all'espansione di un settore che sta investendo fortemente nell'evoluzione professionale adottando sistemi di qualità organizzativa ed ambientale".

 

 

 

 

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