Patrizia Di Dio responsabile nazionale legalità e sicurezza di Confcommercio

Patrizia Di Dio responsabile nazionale legalità e sicurezza di Confcommercio

La vice presidente nazionale, da sei anni al vertice di Confcommercio Palermo, ha ricevuto dal presidente Carlo Sangalli l'incarico per la legalità e la sicurezza. "Una responsabilità importante in un ambito delicato". 

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4 novembre 2021

La vice presidente nazionale Patrizia Di Dio ha ricevuto dal presidente Carlo Sangalli l'incarico per la legalità e la sicurezza di Confcommercio Imprese per l'Italia. Da sei anni al vertice di Confcommercio Palermo, Di Dio assume un nuovo incarico a livello nazionale dopo essere stata per due mandati alla guida del gruppo Terziario Donna.  "Una responsabilità importante in un ambito delicato - ha detto Dio - nella consapevolezza che non ci può essere sviluppo e imprenditoria sana se non c'è legalità e sicurezza. La criminalità e l'illegalità di ogni genere sono un grave costo per le aziende sane, tanto più in un momento di grande fragilità acuita dalla pandemia. Fenomeni come racket, usura o corruzione hanno ancora una pesante incidenza e rischiano adesso, in questo drammatico momento di emergenza, di essere ancora più devastanti per la vita delle imprese, in molti casi piegate dalla mancanza di liquidità e dalla difficoltà ad accedere al credito e purtroppo sempre più a rischio di pressioni della criminalità". "E' sotto gli occhi di tutti l'impegno di Confcommercio nel promuovere, concretamente e da anni, la cultura della legalità perché non può bastare, da sola, la preziosa attività svolta sul territorio dalla magistratura e dalle forze dell'Ordine a cui va il nostro sentito ringraziamento". "Nel nostro mondo, fatto di micro, piccole e medie imprese - ha sottolineato Di Dio - la legalità siamo abituati a praticarla con i fatti e non a parole ed è importante che ognuno faccia la propria parte: siamo consapevoli di quanto sia importante quella di un'associazione di categoria per il rafforzamento di un sano tessuto economico e di un concreto cambiamento dal basso. Tanti passi avanti sono stati fatti ma tanto ancora c'è da fare, come evidenziato dall'ultimo report del Centro Studi di Confcommercio sul fenomeno dell'usura, secondo cui circa 35.000 piccole aziende del commercio sono a rischio e secondo cui aumenta sensibilmente la percezione del pericolo e dell'insicurezza".

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