FAZIO: "RISCHIAMO DI PERDERE IL TRENO DELLA RIPRESA INTERNAZIONALE"

FAZIO: "RISCHIAMO DI PERDERE IL TRENO DELLA RIPRESA INTERNAZIONALE"

Il Governatore della Banca d'Italia chiede riforme strutturali per sostenere imprese e famiglie. Palazzo Chigi: "No a manovre correttive".BILLE': "METTERE MANO AI CONTI PUBBLICI"

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31 maggio 2002

Fazio: "L'Italia rischia di perdere il treno della ripresa internazionale"

 

Il Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio, nelle sue decime "Considerazioni finali" ha tracciato un'analisi rigorosa dei motivi che stanno frenando l'economia del Paese. "Abbiamo riconquistato il bene della stabilità monetaria – ha detto Fazio - ma le merci italiane restano sempre meno competitive". Per il Governatore, l'Italia perde produttività e competitività sui mercati esteri e senza "una politica economica più decisa per realizzare l e riforme strutturali ed una correzione strutturale dei conti pubblici nell'anno, rischia di perdere il treno della ripresa internazionale". Fazio che ritiene poco probabile una crescita nel 2002 al di sopra dell'1,5%, se non in presenza di "lavori per un ammontare di 5 miliardi di euro" (pari allo 0,4% del prodotto interno lordo annuo), ha definito il sistema previdenziale "alla lung a insostenibile" ed il mercato del lavoro "paralizzato" da una rigidità tale da richiedere un "nuovo statuto del lavoro" che rivoluzioni il modo di concepire le relazioni industriali. Poi Fazio ha parlato della pressione fiscale che dovrà abbassarsi gradualmente per restituire fiato alle imprese. Ma la riforma fiscale in Italia secondo Fazio è possibile solo se si scioglie il "nodo cruciale" dell'abbassamento del rapporto tra spesa pubblica corrente e Pil. "E' la condizione – ha detto il Governatore - per rendere credibile la riforma fis cale e da essa discenderanno benefici per le famiglie, per la loro capacità di spesa, per le imprese, per la propensione a investire".

Fazio ha poi sollecitato un cambiamento profondo della mentalità nei rapporti fra le parti sociali: una "metanoia", che dia vita ad un nuovo statuto del lavoro "che tuteli i diritti di tutti i prestatori d'opera, ma adegui la flessibilità e i costi alla nuova realtà produttiva e all'utilizzo delle nuove tecnologie". Sulla questione legata all'articolo 18, Fazio ha detto che "il confronto dialettico nella difesa di legittimi interessi deve ricomporsi in una collaborazione strategica di fondo che abbia come prospettiva lo sviluppo, mig lioramenti per gli occupati, speranza di occupazione stabile per i precari e per coloro, molti dei quali giovani, che aspirano ad un futuro migliore".

Ma, ad avviso del Governatore, non è solo la rigidità del mercato del lavoro a provocare il deficit di aggressività delle imprese, anche le ridotte dimensioni rappresentano un ostacolo alla crescita. "La competitività della nostra indust ria – ha sottolineato Fazio- ha risentito della frammentazione dell'attività in un numero elevatissimo di imprese piccole. Il contributo che le piccole impres e hanno fornito negli ultimi decenni allo sviluppo della nostra economia è stato determinante ma la frammentazione rischia ora di incidere negativamente sulle capacità di crescita". Secondo Fazio le Pmi hanno bisogno di una crescita dimensionale, ad esempio passando per la Borsa. "Sembra ancora operante in Ita lia – ha evidenziato il Governatore - un circolo vizioso che va dalla contenuta dimensione delle imprese alla bassa domanda di servizi finanziari, dove viene limitato lo sviluppo della Borsa azionaria e ridotta la disponibilità di capitali a lungo termine. Le imprese – ha concluso Fazio - mancano di cogliere favorevoli opportunità di investimento e di crescita".

 

Palazzo Chigi: "No a manovre correttive"

 

Non ci saranno manovre correttive nel 2002. Il governo risponde immediatamente al governatore della banca d'Italia Antonio Fazio Con un comunicato, l'esecutivo manifestando l'apprezzamento per la "completezza e ricchezza" delle considerazioni del governatore, spiega che anche "in presenza di crescita infe riore al previsto" il funzionamento degli stabilizzatori automatici consentirà il rispetto del patto di stabilità e quindi degli obiettivi di bilancio. Sono quindi escluse manovre correttive.

 

Confturismo: "Turismo settore fondamentale per l'Italia"

 

Il presidente di Confturismo Bernabò Bocca, commentando le "Considerazioni finali" del governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio a proposito della perdita di competitività delle imprese italiane e di flessioni occupazionali, ha sottolineato come nel triennio 1999-2001, il fatturato di alberghi e ristoranti è cresciuto di quasi il 20% mentre nel quinquennio 1997-2001 l'occupazione negli stessi comparti è aumentata del 13%. "Fazio - ha spiegato Bocca – ha dunque esaltato sia pure indirettamente il ruolo che il turismo ha nell'economia del Paese, perché la perdita di competitività e la flessione occupazionale riscontrate in altri settori non sono tali per quello turistico". Per il presidente di Confturismo, il Dpef, dovrà dare "un adeguato spazio e un 'adeguata considerazione al settore anche per dargli modo di recuperare rapidamente, attraverso misure di sostegno strutturali, le flessioni registrate all'indomani degli attacchi terroristici dell'11 settembre".

 

 

 

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