Federalberghi: a febbraio turismo in calo del 10 per cento

Federalberghi: a febbraio turismo in calo del 10 per cento

Il numero di camere alberghiere vendute è calato dell'11 per cento. Il numero dei lavoratori nelle strutture ricettive italiane è calato del 6 per cento. Bocca: "un aggravamento della crisi, che ormai pesa come un macigno sulle imprese del settore".

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10 marzo 2009
Federalberghi: a febbraio turismo in calo del 10%

Federalberghi: a febbraio turismo in calo del 10%

 

“I dati relativi al movimento turistico-ricettivo del mese di febbraio segnalano purtroppo un aggravamento della crisi, che ormai pesa come un macigno sulle imprese del settore”. Questo il commento di Bernabò Bocca, Presidente di  Federalberghi e di Confturismo-Confcommercio alla lettura dei risultati del check turismo che Federalberghi ha istituito quale monitoraggio mensile per tenere sotto controllo l’evoluzione  dell'attuale fase economica. Dopo il significativo -7% di presenze registrato a gennaio, il mese di febbraio fa segnare un -10% sempre di presenze turistiche nonostante carnevale e le settimane bianche in corso. Il numero di camere alberghiere 'vendute' a febbraio è calato dell’11% (come a  gennaio). Il numero dei lavoratori nelle strutture ricettive italiane  a febbraio è calato del 6% (rispetto al -4,5% di gennaio) con, nel dettaglio, un quasi -5% di lavoratori a tempo indeterminato (rispetto al -3% di gennaio) ed un -9,5% di lavoratori part time (identico al  dato di gennaio). “Inoltre dai dati dell'Istat –ha aggiunto Bocca- vediamo come i prezzi degli alberghi a gennaio siano addirittura calati a fronte di  un tasso di inflazione del +1,6%, che aggiunge perdita di fatturato alle imprese già falcidiate dal calo di turisti”. “A questo punto  -ha proposto il presidente di Federalberghi e Confturismo-Confcommercio-  contrariamente a quanto sostenuto recentemente da qualcuno che  vedrebbe il settore in salute, occorre istituire un tavolo tecnico  imprese-sindacati volto a definire strumenti indispensabili per  frenare l'emorragia di lavoratori che comincia a profilarsi sempre  piu' consistente”. “Se infatti oltre alla perdita di fatturato ed al  calo dei turisti –ha concluso Bocca- dovessimo anche vedere depauperata  la nostra forza lavoro, indispensabile per mantenere i consueti  livelli qualitativi del sistema ricettivo, l’Italia turistica  rischierebbe danni incalcolabili in prospettiva di una futura ripresa  economica globale”.

 

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