FEDERALBERGHI: "LA CRESCITA DEL TURISMO SI E' FERMATA"

FEDERALBERGHI: "LA CRESCITA DEL TURISMO SI E' FERMATA"

p. 04 D:30-8-2004 T: Per il mare un'estate da dimenticare

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30 agosto 2004
Federalberghi: “La crescita del turismo si è fermata”

Federalberghi: “La crescita del turismo si è fermata”

 

Se i balneari parlano di un’estate disastrosa, i dati della Federalberghi indicano un andamento in “chiaroscuro” come ha sottolineato il presidente della federazione Bernabò Bocca. “Un buon 36% della popolazione – ha detto il presidente di Confturismo-Federalberghi - non si è potuto permettere nemmeno una sola notte fuori casa per svago”. Secondo Bocca, la crescita del turismo in Italia si è di fatto fermata nonostante una stagione sostanzialmente in linea con quella del 2003. Dalle rilevazioni di Federalberghi risulta che dei 34 milioni di italiani (6 su 10), che sono andati in vacanza, l’81%, pari a 27,5 milioni, è rimasto in Italia mentre il 19%, pari a 6,5 milioni (lo stesso numero del 2003), è andato all’estero. In giugno ad andare in vacanza sono stati 10 milioni di italiani, dei quali 8 nel nostro Paese e 2 all'estero; in luglio si sono mossi in 12 milioni, dei quali 9,6 in Italia e 2,4 fuori; in agosto sono stati in vacanza, essenzialmente nelle due settimane a cavallo di ferragosto, in 23,8 milioni, dei quali 19 in Italia e 4,8 all’estero, mentre a settembre ad andare in vacanza saranno in 7 milioni, dei quali 5,6 in Italia e 1,4 fuori dai confini. Quanto alla durata media delle vacanze, è stata di 13 giorni, composti per chi è andato in ferie a luglio da 7 giorni più 2 week end negli altri mesi estivi; mentre chi è andato in ferie in agosto ha fatto una vacanza continuata di 10 giorni e un week end negli altri mesi. Dei 20,5 milioni di italiani (pari al 36% della popolazione) che non hanno fatto neanche un pernottamento nelle strutture alberghiere, secondo Federalberghi, il 26% lo ha fatto per mancanza di soldi, il 19% per motivi familiari, un altro 19% per motivi di lavoro, il 4% per i costi turistici troppo elevati, il 3,5% perché intende fare le vacanze in un altro periodo dell’anno e lo 0,4% perché si dice preoccupato dalla possibilità di attentati terroristici.

     

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