Fimaa: “lo stop alla cedolare secca sui negozi è un’occasione persa”

Fimaa: “lo stop alla cedolare secca sui negozi è un’occasione persa”

Salta la proroga per la cedolare secca al 21% sugli affitti commerciali. Taverna: "un’occasione persa che danneggia il settore immobiliare,  auspichiamo un repentino cambio di rotta”.

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10 dicembre 2019

Dalla manovra economica salta la proroga per la cedolare secca al 21% sugli affitti commerciali. L’aliquota agevolata, introdotta dalla legge di bilancio 2019 per i contratti di locazione commerciale stipulati nell’anno in corso, era stata confermata anche per il 2020. Ma in commissione bilancio del Senato sono stati bocciati gli emendamenti sul tema.

“Il cambio di rotta sulla proroga per il 2020 della cedolare secca del 21% per gli affitti commerciali è un’occasione persa che danneggia il settore immobiliare. Da nord a sud del Paese – commenta Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa–Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia - i negozi stanno vivendo una crisi senza precedenti, a causa dello strapotere di internet e delle multinazionali che fanno affari in Italia, ma pagano le tasse nei paradisi fiscali all’estero - continua il presidente Taverna -. Anziché disincentivare la concorrenza sleale, con questa mancata proroga si incentiva la chiusura dei negozi tradizionali, non solo a danno del comparto immobiliare ma anche del commercio al dettaglio e della sicurezza delle nostre città, che vedono sempre più vetrine spegnersi e saracinesche chiudere definitivamente. La proroga dell’aliquota ridotta avrebbe favorito la locazione degli immobili commerciali sfitti, rivitalizzando il tessuto sociale delle città e disincentivando la desertificazione dei centri storici dei medi e piccoli comuni d’Italia, oltre a portare nuove entrate nelle casse dello Stato. Come Fimaa auspichiamo un repentino cambio di rotta”.

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