Imprenditori balneari contrari alla lottizzazione dei litorali

Imprenditori balneari contrari alla lottizzazione dei litorali

Il Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confturismo denuncia il ritardo delle Regioni nell'attuare gli strumenti di pianificazione delle aree demaniali. Una carenza programmatica che rischia di dare le nostre spiagge in pasto alla lottizzazione.

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5 marzo 2002
GIU’ LE MANI DALLE SPIAGGE

Gli imprenditori balneari contrari alla lottizzazione dei litorali

 

Giù le mani dalle spiagge! Si potrebbe sintetizzare così l’allarme lanciato dal Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confturismo in merito alla situazione di anarchia legislativa che rischia di gettare i nostri litorali in pasto alla lottizzazione.

“Nonostante gli sforzi compiti dal nostro Sindacato, dichiara Riccardo Scarselli, Presidente del S.I.B. - le Regioni a distanza di nove anni dalla legge che ne aveva prescritto la predisposizione (la n. 494 del 1993), non sono state in grado di redigere quello strumento di pianificazione delle aree demaniali detto P.U.A. Questa carenza programmatica viene oggi aggravata da un’ulteriore pretesa di conferimento ai Comuni delle funzioni amministrative sul demanio marittimo ad uso turistico-ricreativo senza, però, alcun riferimento di tipo organico ed amministrativo”. “Stiamo vivendo – continua Scarselli - una situazione particolarmente delicata ma, al tempo stesso, estremamente preoccupante, dalla quale emergono due figure ben precise e contrapposte. La prima può essere identificata con quei tanti funzionari preparati ed attenti conoscitori del quadro normativo che fino ad oggi si sono occupati della materia; la seconda, al contrario, è quella che, in malafede, prescindendo dal Codice della Navigazione e dalle altre leggi speciali che regolamentano la materia del regime concessorio lottizza le spiagge per fini puramente clientelari o elettorali”.

E’ questo il difficile sistema in cui sono costretti ad operare i concessionari balneari, cioè coloro i quali, con professionalità e grandi sacrifici, hanno condotto di generazione in generazione l’Italia balneare a fregiarsi dei primi posti nella classifica mondiale del turismo. “I concessionari balneari – afferma Scarselli - costituiscono una categoria che per caratteristiche peculiari e per l’attività svolta si possono definire le vere ed uniche “sentinelle del mare” in quanto si occupano e si preoccupano giornalmente della salvaguardia e della tutela dell’ecosistema marino, bene strumentale ed essenziale per la loro attività”.

Per far valere i propri argomenti, il Sib è intenzionato a proseguire la collaborazione già avviata con le associazioni ed è pronto a seguire quelle vie giudiziarie che ha già dovuto intraprendere presso le sedi competenti. “I tempi per affrontare e risolvere questi problemi – conclude Scarselli - sono davvero brevi, in quanto tutti i principali istituti di ricerca hanno pronosticato per questa estate un aumento delle presenze turistiche sulle nostre spiagge e questo non fa altro che confermare l’ottimo lavoro fin qui svolto dagli imprenditori balneari e il loro ruolo determinante ed insostituibile che costituisce la prima voce dell’offerta turistica italiana”.   

 

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