Indagine Federalberghi: il "flop" dell'estate 2007

Indagine Federalberghi: il "flop" dell'estate 2007

Secondo Federalberghi, niente vacanza per piu' di un italiano su due. Resta a casa un milione di persone in piu' rispetto al 2006. Crolla il giro d'affari: 18.5 miliardi contro i 21,9 dello scorso anno. Spesa media a persona in calo di 110 euro.

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6 luglio 2007
ESTATE: FEDERALBERGHI, 51% ITALIANI SENZA VACANZA

Estate 2007, torna l’allarme turismo

Niente vacanze questa estate per più di un italiano su due. E’ il dato allarmante rivelato dall’indagine previsionale di Federalberghi-Confturismo, che stima in circa 22 milioni e mezzo (un milione in meno rispetto al 2006) il numero di italiani maggiorenni che dichiara di aver già fatto o di accingersi a fare vacanze dormendo almeno una notte fuori casa. In termini percentuali, il calo è del 2,2% (47,3% nel 2007 contro il 49,5% dell’anno precedente), mentre gli indecisi sono solo il 2% (3,2% del 2006), ovvero circa un milione di persone. Se la previsione dovesse rivelarsi corretta, al fine stagione estiva il turismo rischierebbe di perdere una cifra tra i 12 ed i 15 milioni di pernottamenti. Ovviamente, per il giro d’affari si prospetta un vero e proprio tracollo:la spesa media a persona passa dai 935 euro del 2006 ad 825 (-11,8%), per un totale di 18,5 miliardi (21,9 miliardi nel 2006, -15,5%). Per la vacanza principale in Italia verranno spesi in media a persona 695 euro rispetto ai 780 dello scorso anno (-11%), mentre per quella oltreconfine la spesa media pro-capite si attesterà sui 1.212 euro contro i 1.220 del 2006. Ma perché non si va in vacanza? Circa il 40% parla di motivi economici, il 22,2% enuncia motivi di salute , il 14,1% dichiara impegni di lavoro e l’11,8% parla di motivi familiari. L’Italia, comunque, si conferma la meta preferita dalla stragrande maggioranza dei suoi abitanti: il 74,1% (68% nel 2006) rimarrà infatti nei confini nazionali. La durata complessiva delle vacanze estive registra un lieve incremento rispetto al 2006, attestandosi sulle 15 notti fuori casa rispetto a 13. Nella generalità dei casi la vacanza sarà ‘consumata’ in località marine (75,4% rispetto al 71% del 2006). Seguono la montagna con il 15,3% (13,4% nel 2006) e le località d’arte con il 2,9% (2,7% nel 2006). Crollo nelle località termali: l’1,4% della domanda complessiva rispetto al 4,7% del 2006. Quanto al periodo preferito, perde un po’ di appeal agosto, che scende dal 59,7% al 56,2% delle preferenze. Luglio sale al 23,1 dal 19% dell’anno scorso, mentre settembre raccoglie ben l’11,1% delle scelte rispetto al 10,5% del 2006. La Regione più gettonata è la Sardegna, con il 10,7% delle preferenze. Seguono Emilia Romagna, Toscana e Puglia. Per l’estero, ‘vincono’ le grandi capitali europee, con a ruota i mari tropicali, peraltro in netto calo. Tra le tipologie di soggiorno, l’albergo rimane il leader incontrastato. In calo campeggi e agriturismo. Un’ultima curiosità viene dell’analisi agli spostamenti infraregionali. I più ‘infedeli’ questa estate saranno i piemontesi, che rimarranno per vacanze nella loro Regione solo per il 10,9%, mentre i più attaccati alla propria terra si dimostreranno i siciliani: solo il 50,1% andrà fuori dai confini regionali. Per quanto riguarda infine l’incoming, la tendenza anche in questo caso non è positiva. I tedeschi dovrebbero far registrare un lievissimo incremento, inglesi e francesi sono in stagnazione, mentre statunitensi e giapponesi continueranno a fare la differenza nelle principali città d’arte.

 

 

 

 

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