Intervento del Presidente Sangalli al convegno "Le sfide della crescita"

Intervento del Presidente Sangalli al convegno "Le sfide della crescita"

Convegno Conftrasporto sul futuro dei trasporti e della logistica tra la svolta sostenibile e nuove tasse all'orizzonte - 25 febbraio 2023

DateFormat

26 gennaio 2023

Care amiche, cari amici, buongiorno a tutti e benvenuti.

Saluto il Ministro Salvini e il Viceministro Rixi. Grazie per essere qui in Confcommercio, e per questa iniziativa organizzata con Conftrasporto. Saluto inoltre il presidente Uggè e il nuovo presidente della Confcommercio Campania Pasquale Russo e i relatori di questa giornata di lavoro.

Siamo soddisfatti, caro Ministro, per la disponibilità che hai già dimostrato sui alcuni principali nodi dei trasporti e della logistica.

Dalle limitazioni dei Tir al Brennero, ai temi legati alla portualità e all’intermodalità ferroviaria, per accrescere la competitività del nostro Paese.

A tal proposito, visto che è proprio quello delle sfide future il tema dell’incontro, in questi miei saluti iniziali, mi limiterò a ricordare tre sfide di base che attendono il settore dei trasporti.

La prima sfida è sicuramente quella di valorizzare e rafforzare lo stretto collegamento tra trasporti e logistica con il terziario di mercato, dal commercio al turismo.

E proprio questa stagione così difficile ha trovato nella resilienza dei trasporti e della logistica la cerniera decisiva per la crescita e lo sviluppo delle altre realtà economiche e produttive.

Qualità ed efficienza di trasporti e logistica sono decisivi in particolare per il terziario di mercato, a partire dalla distribuzione commerciale.

Dai poli logistici, ai centri di smistamento, alla consegna nell’ultimo miglio dentro le realtà urbane, si inseriscono nei grandi temi del futuro, dall’e-commerce, alla sostenibilità, alla digitalizzazione.

Tutti temi sui quali Confcommercio ha da sempre una visione moderna, ma anche realista nell’interesse delle nostre imprese e dell’economia diffusa. 

È poi indubbio: connessioni, relazioni, collegamenti ramificati, permettono di ampliare la gamma di opportunità per le comunità, anche per quelle geograficamente meno centrali, penso alle isole e ad alcune aree interne e montane del nostro Paese, in un quadro – la dico così – di concreta coesione sociale.

E proprio questa prima sfida, che tiene insieme terziario e trasporti, si declina anche dentro il recinto della rappresentanza con Conftrasporto dentro Confcommercio.

Un cammino comune, per il quale Conftrasporto ha ampliato il proprio raggio di azione, coinvolgendo le diverse realtà del sistema infrastrutturale, così come le diverse modalità di trasporto, da quello stradale a quello marittimo, a quello ferroviario. 

Del resto, non possiamo ignorare quanto sia fondamentale per lo sviluppo del sistema Paese e per la competitività di questo settore la costruzione di “reti lunghe”.

E qui mi riconnetto alla seconda sfida per il futuro dei trasporti.

Quella, cioè, di allargare e allungare l’orizzonte comune tra terziario e mezzi di trasporto, nell’ambito delle strategie delle grandi rotte, nella ridefinizione degli spazi geopolitici e i tracciati economici: dal tema del grano ucraino alla nuova centralità del Mediterraneo per la stessa energia.

A ciò si lega poi la necessità di affrontare seriamente il tema dell’economia del Mare, che si riconnette a quello più generale, della stessa accessibilità, anche turistica, altrettanto importante per la rappresentanza di Confcommercio.

È interessante, a tal proposito, quanto ha evidenziato il nostro Ufficio studi: se l'Italia avesse gli stessi livelli di accessibilità della Germania, potrebbe contare su un incremento di PIL di 90 miliardi di euro l'anno. E se poi le Regioni italiane avessero il livello di accessibilità del Piemonte, l’incremento di Pil sarebbe di circa 70 miliardi di euro l'anno.

Anche per queste ragioni, non possiamo permetterci di appesantire la funzionalità del comparto, con ulteriori oneri e costi.

Serve allora una scelta forte di campo, a favore dell’intermodalità, dalle autostrade del mare al combinato ferroviario, insieme a un processo di rinnovo del parco circolante e delle flotte, a cominciare dalle navi e dai traghetti.

Quanto alle opere pubbliche, abbiamo apprezzato lo snellimento degli appalti e l’inserimento delle opere prioritarie nella lista delle azioni urgenti da intraprendere.

Perché le infrastrutture sono i prerequisiti dello sviluppo dell’Economia, come recentemente ricordato dal Presidente Uggè.

Vengo, quindi, all’ultima sfida, la terza sfida, che è quella che interessa le città e la “democrazia sostanziale” dei cittadini.

È questa la sfida della mobilità sostenibile, degli spazi e dei tempi di vita, che crea quelle relazioni che fanno poi la comunità.

Se consideriamo pure che il 75% della domanda di trasporto è di breve distanza, è in questa dimensione che si gioca il tema della qualità della vita, della fruizione dei luoghi, della organizzazione dei tempi di lavoro e di partecipazione, e anche della stessa rigenerazione urbana.

La società digitale che rende tutto più rapido, a partire dalla filiera dei trasporti dentro le città, ci permette, in qualche modo, di recuperare il tempo necessario, magari lento, per riprendersi gli spazi della convivenza, del pluralismo commerciale, del turismo consapevole.

Questa è anche, però, la sfida in cui rimane centrale il tema della transizione verde e della sostenibilità tout court. Con un’avvertenza: la sostenibilità o è assieme ambientale, economica e sociale, oppure non è.

Con questo, non intendiamo negare la necessità di una svolta ambientale. Del resto, le imprese del comparto stanno andando nella direzione giusta in tema di sostenibilità e transizione ecologica: per esempio già oggi, oltre il 40% delle imprese del settore dell’autotrasporto ha acquistato mezzi a minor impatto ambientale.

Siamo preoccupati, però, da come la sostenibilità viene intesa in alcuni dossier europei quali l'applicazione del meccanismo di contrattazione delle Emissioni e la proposta di revisione della Direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici.

Il settore del trasporto e dell'automotive è già eccessivamente gravato da oneri, in Italia, che limitano la capacità competitiva delle imprese nazionali e che occorrerebbe ridurre, certo non aumentare.

Non voglio però sottrarre ulteriore tempo ai lavori del Convegno.

Mi limito a rimarcare che qualunque siano e comunque evolveranno gli assetti delle catene globali del valore, non si potrà mai fare a meno dei servizi abilitanti dei trasporti e della logistica.

Confcommercio e Conftrasporto sono pronte a fare la propria parte per contribuire ad un’economia che riprenda l’andatura sostenuta, tenendo la barra dritta, come abbiamo dimostrato in questi tempi difficili nel nostro impegno di corpo intermedio utile, maturo e moderno.

Grazie a tutti e buon lavoro.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca