Da un'indagine della Federalberghi, emerge che durante il periodo pasquale il pienone tanto atteso non c'e stato. Male le città d'arte e i centri montani, bene le località di mare. Cresce il turismo "last minute".

Federalberghi: "Una Pasqua a macchia di leopardo"

 

Il presidente della Federalberghi Bernabò Bocca, ha presentato i risultati di un'indagine effettuata subito dopo la conclusione delle vacanze pasquali tra le oltre 130 Associazioni Albergatori aderenti alla Federazione e disseminate sul l'intero territorio nazionale.

Il risultato che ne viene fuori è che, come ha sottolineato lo stesso Bocca, "il ponte delle festività di Pasqua non ha portato a quel recupero tanto auspicato per il settore turismo. Bocca ha rilevato che "è sicuramente andata bene al mare in Liguria, in Versilia, nelle località dell'alto e medio Adriatico e per alcune della Campania. Mentre Capri ha visto, per esempio, un buon arrivo di stranieri, con gli italiani che però non hanno fatto segnare aumenti rispetto alla Pasqua del 2001". Non si è spostata dall'andamento dell'anno scorso, inoltre, la Pasqua nelle località lacuali. Bocca ha poi sottolineato come "hanno invece registrato perdite sia di clientela italiana sia straniera le località termali, la montagna (che ha chiuso una stagione invernale decisamente sottotono) e le principali città d'arte quali Venezia, Firenze, Roma e Verona, fortemente danneggiate dall'allarme attentati lanciato la scorsa settimana dagli Usa".

"La caratteristica tuttavia veramente predominante, in questa Pasqua 2002, - ha concluso il presidente della Federalberghi- è stato il forte incremento delle prenotazioni last minute. Un elemento che denota l'incertezza e la debolezza della spesa per i consumi t uristici e rende difficoltosa qualsiasi programmazione gestionale per le imprese che operano nel settore".