Ruote d’Italia: “prodotti petroliferi, speculazioni e superficialità da evitare”

Ruote d’Italia: “prodotti petroliferi, speculazioni e superficialità da evitare”

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18 gennaio 2023

C’è sicuramente chi ritiene che gli imprenditori in particolare, e i cittadini più in generale, siano smemorati o disattenti.

Sulle recenti decisioni del Governo, che non ha rinnovato la riduzione delle accise sui carburanti, scaduta alla fine dell’anno, ed ha introdotto invece delle misure atte ad individuare ed a colpire ogni speculazione, non si può fingere di non vedere come esista disinformazione e speculazione anche di natura politica.

Non entrerò nel merito dei prezzi applicati alla pompa a coloro che effettuano i rifornimenti. Mi pare invece di poter affermare che la bolla in gran parte si stia sgonfiando e che, dopo l’incontro con il Governo, sia in atto la ricerca di soluzioni che allontanino il sospetto della speculazione dagli operatori della rete della distribuzione dei prodotti petroliferi. Occorre tuttavia una ricerca seria che eviti di incorrere in generalizzazioni e colpisca eventuali speculazioni.

Ovvio chi fa il furbo, chiunque esso sia, deve pagare e non scaricare la propria ricerca del lucro sugli utenti e su coloro che operano sulla rete. Mi pare che il riconoscimento di questo principio abbia consentito la sospensione delle azioni di protesta proclamate e l’avvio di un confronto sia per rendere accettabili sia le misure annunciate sulle forme di controllo che per discernere gli approfittatori dagli operatori onesti.

Mi pare anche chiaro che i provvedimenti siano emendabili e che questa possibilità rientri perfettamente nelle intese che dovranno essere definite tra le parti. Giusto ribadire, da parte delle rappresentanze, la necessità di individuare misure adeguate e condivise. Un po’ esagerate - e forse più riconducibili alla propaganda politica - le prese di posizioni riportate in certi articoli di stampa. Ovvio che se il Governo dovesse immaginare di rivedere gli impegni già assunti, la scelta della protesta da parte degli interessati sarebbe più che condivisibile.

Qualche azzeccagarbugli ha provato a coinvolgere in questa bagarre anche il trasporto professionale. Non intendo riproporre le lamentele di chi, alcuni mesi or sono, definiva lo sconto alla pompa una scelta penalizzante per chi aveva effettuato investimenti per l’acquisto di veicoli più moderni e si trovava messo sul medesimo livello di chi non li aveva effettuati. La distorsione della concorrenza era evidente. Oggi, tuttavia, si è tornati alla situazione in vigore prima dello sconto alla pompa. Le imprese dotate di veicoli Euro 5 e 6 torneranno quindi a compensare, in base ad una disposizione europea, il differenziale tra l’accisa applicata al gasolio da autotrazione e quella applicata al gasolio commerciale. Non solo, ma con l’Esecutivo sono state definite misure già approvate dal Parlamento, quindi in vigore, che attendono solo l’emanazione degli atti amministrativi attuativi. Chi lamenta incrementi di costi di dieci mila euro ad automezzo forse dovrebbe essere più prudente. Ovviamente, da parte del Governo, sarà necessario darsi una mossa perché le imprese non possono aspettare ancora a lungo quanto loro dovuto per effetto delle intese sottoscritte.

In relazione agli incrementi che il registrato aumento dei prodotti petroliferi sui beni di consumo forse ai lanciatori di allarme si dovrebbe rammentare sia quanto incide la voce gasolio sul costo di un trasporto sia il peso netto che un automezzo di 44 tonnellate trasporta. La riflessione è quanto incida su un kilogrammo di pasta o di un prodotto del settore ortofrutticolo l’incremento della voce gasolio. Pertanto, prima di additare come colpevole il trasporto su gomma, sarebbe bene riflettere. Chi fa informazione non dovrebbe in alcun modo dimenticarlo.

Nei prossimi giorni si aprirà la fase di confronto con il Governo in quanto altre misure sia economiche che di natura regolamentare dovranno essere definite. Tutte tendono a dare risposte alle esigenze delle imprese di autotrasporto. Fai/Conftrasporto, unitamente ad altre federazioni responsabili, non demorderà ed avrà come obiettivo l’ottenimento delle misure già concordate e presenti nelle intese sottoscritte. Poi insieme alla categoria compirà le valutazioni ed assumerà le necessarie decisioni, rifuggendo da strumentalizzazioni che lasciamo ai politici politicanti.

 

Paolo Uggè

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