Assemblea generale 2023

Assemblea generale 2023

È l'ora della ripartenza

Per il presidente di Confcommercio è arrivato il momento di superare “le incertezze, le emergenze e le sfide dei tempi che stiamo vivendo”. “Straordinaria la capacità di adattamento e di reazione da parte di imprese, lavoro e reti di sicurezza sociale”.

Programma

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    mercoledì 7 giugno

  • Interventi
     

    Carlo Sangalli Presidente Confcommercio-Imprese per l’Italia

    Adolfo Urso Ministro delle Imprese e del Made in Italy

 

“C’è un tempo per l’emergenza, c’è un tempo per la solidarietà e c’è un tempo per la ripartenza”. Così, dopo aver ribadito l’impegno di Confcommercio a sostegno delle popolazioni e delle imprese colpite dall’alluvione, il presidente Carlo Sangalli ha iniziato la sua relazione all’Assemblea 2023 della Confederazione nella cornice dell’Auditorium Conciliazione a Roma.

Ma come ripartire? Superando “le incertezze, le emergenze e le sfide dei tempi che stiamo vivendo”. Anzitutto a livello europeo, soprattutto tramite “una riforma strutturale del Patto europeo di stabilità e crescita che sappia davvero tenere insieme miglioramento delle finanze pubbliche, riforme ed investimenti”. E contrastando l’inflazione “non solo attraverso politiche monetarie, ma anche con una strategia europea per la competitività”.

In questo scenario spiccano i buoni risultati dell’economia italiana che, ha sottolineato Sangalli, “ha recuperato i livelli pre-pandemici, facendo meglio delle altre maggiori economie europee, e addirittura degli Stati Uniti”, anche se resta il problema dei consumi che rallentano “a causa di un’inflazione che continua a mordere”. “Abbiamo mostrato – ha sottolineato il presidente di Confcommercio - una straordinaria capacità di adattamento e di reazione, da parte di imprese, lavoro e reti di sicurezza sociale”, risultato della “collaborazione tra buone politiche pubbliche e iniziativa privata”. Una collaborazione che ha funzionato anche sul versante della crescita dell’occupazione, peraltro  merito per tre quarti, negli ultimi due anni, delle imprese del terziario di mercato. Che tuttavia “sta vivendo una persistente carenza di personale, con il concreto rischio che la domanda non possa essere soddisfatta, soprattutto per la mancanza di competenze”. Occorre dunque “intervenire per colmare la distanza tra formazione ed esigenze delle imprese, così come per programmare adeguati flussi di lavoratori immigrati”. Sempre in tema di lavoro è “positivo” il giudizio sul recente decreto, anche se sarebbero opportuni “un ulteriore intervento di riduzione del cuneo contributivo sui redditi da lavoro dipendente e un tetto più alto di detassazione per i premi aziendali”. Aggiunto che è “giusto l’obiettivo di promuovere un sistema di sicurezza sociale più saldamente fondato sul lavoro” e che “sono importanti gli incentivi per l’assunzione dei ‘Neet’”, Sangalli ha proseguito evidenziando la necessità di “politiche attive per migliorare la quantità e la qualità dell’occupazione” e di “buona flessibilità”. Sui contratti il presidente di Confcommercio ha scandito che “la detassazione degli aumenti sarebbe certo utile per il buon esito delle trattative in corso” ribadendo poi che “la dinamica dei salari va sempre considerata nel quadro di un comune impegno per la produttività e la crescita”. Quanto alla questione del salario minimo, “la risposta più efficace sta proprio nella valorizzazione erga omnes dei trattamenti economici e degli istituti del welfare contrattuale previsti dai contratti collettivi stipulati da chi realmente rappresenta il mondo del lavoro e il mondo delle imprese”.

Parlando della situazione economica in generale, Sangalli ha quindi lanciato l’allarme-Mezzogiorno che emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio: “se non riparte bene il Sud, non riparte bene il Paese”. Per poi sottolineare che “bisogna evitare il ritorno alla dinamica piatta del prodotto e della produttività”, vincendo tre sfide in particolare (“buona amministrazione, orientamento al risultato, valutazione”).

Ma ce ne sono molte altre in vari campi: Codice degli appalti (“va salvaguardata la funzione delle imprese della ristorazione collettiva che svolgono un ruolo sociale anche nei confronti delle fasce più deboli della popolazione”; produttività del terziario di mercato (“vanno rafforzate le aliquote per i crediti d’imposta e va definito un più ampio ventaglio di spese ammissibili, così da supportare l’innovazione”); caro-prezzi dell’energia (“servono adeguati crediti d’imposta e la riforma strutturale degli oneri generali di sistema”); filiera del recupero e del riciclo (“ancora oggi una criticità in molte regioni del Paese”); incentivi edilizi (“occorre conciliare efficienza energetica e antisismica con la spinta alla crescita e con la sostenibilità della finanza pubblica, ma non si può dimenticare che tante nostre imprese della filiera dell’edilizia si trovano ancora ad affrontare i crediti incagliati”); payback sui dispositivi medici (“mette a repentaglio l’intera filiera delle pmi fornitrici e le stesse prestazioni del servizio sanitario); credito (“è necessario intervenire sulle garanzie, ma occorre integrare gli interventi. sia di livello europeo, che quelli dei consorzi fidi); moneta elettronica (“siamo da sempre a favore, ma bisogna abbassare i costi del Pos”); sostegno alle imprese che operano con l’estero (“il disegno di legge per il Made in Italy sia una preziosa occasione per valorizzare il sense of Italy, decisivo per servizi e turismo, e per rilanciare l’azione di contrasto di abusivismo e contraffazione”).

L’elenco continua con la necessità di riconoscere concretamente “il ruolo strategico del sistema dei trasporti e della logistica, senza dimenticare il Piano del Mare, con le opportunità offerte dalla ‘blue economy’”. A proposito di quest’ultima, peraltro, il presidente di Confcommercio ha ovviamente accennato alla questione del demanio ad uso turistico, ricreativo e della nautica: “pensiamo – ha detto - alla mappatura delle concessioni, al giusto indennizzo, alla valorizzazione delle tante imprese, come i balneari, che hanno investito e contribuito alla qualità turistica del Paese. Una realtà così importante non può essere lasciata senza certezze sul proprio futuro”.

Il vasto tema del fisco, poi. Confcommercio “condivide l’ambizione del disegno di legge delega di una riforma complessiva del nostro sistema fiscale perché non è più tempo di ‘manutenzioni ordinarie’” e quindi “occorre proseguire il confronto strutturato con le parti sociali”.  Nello specifico, ci sono comunque aspetti su sui intervenire: dalla web tax (“non capiamo perché un piccolo commerciante debba pagare le tasse, tutte e subito, mentre questo non succede per le grandi piattaforme globali”) alla possibile introduzione della cedolare secca anche per le locazioni commerciali (“Bene, ma vogliamo essere chiari: se si riduce il costo per i proprietari vanno anche tagliati i costi degli affitti”). Bene anche il percorso di graduale superamento dell’Irap, “ma occorre un adeguato approfondimento, perché c’è il rischio che a pagare siano le imprese più dinamiche ed efficienti”, e bene anche la razionalizzazione dell’Iva, “ma non dovrà mai tradursi in un incremento della tassazione indiretta su beni e servizi”.

Evidenziata la necessità di “preservare misure indispensabili per la competitività delle nostre imprese dei trasporti”, Sangalli ha poi detto, in estrema sintesi, che c’è bisogno di “recuperare la fiducia, semplificando gli adempimenti, favorendo gli strumenti volontari, riordinando la normativa in un Codice unico tributario e valorizzando gli strumenti informatici”. Da ultimo il tema dei tributi regionali: “da parte nostra siamo da sempre a favore delle autonomie: locali, funzionali e sociali, ma il cammino dell’autonomia differenziata richiede un ampio dibattito e va risolto il nodo dei livelli essenziali delle prestazioni, degli strumenti perequativi, delle coperture finanziarie”.

Infine, la “questione urbana”. Secondo il presidente di Confcommercio “vanno tenute insieme rigenerazione urbana dell’ambiente costruito e degli spazi pubblici con la rivitalizzazione dei servizi di prossimità e con la valorizzazione del modello italiano di pluralismo distributivo”.

È questo l’unico antidoto alla desertificazione commerciale dei centri storici e delle periferie, così come delle aree interne e montane. D’altronde, “pensare al piccolo non significa pensare in piccolo, non significa chiedere politiche da riserva indiana, ma al contrario significa farsi carico delle città e dei territori come bene comune”, ha spiegato Sangalli. Città e territori dove, peraltro, il settore turistico gioca un ruolo decisivo, per sostenere il quale “occorrono regole per far emergere il ‘sommerso’. Per gli ‘affitti brevi’ vale sempre il principio stesso mercato, stesse regole”. E sempre città e territori “sono lo scenario dove la cultura genera reddito, occupazione, impresa.  Una produzione culturale libera deve poter stare sul mercato, senza dipendere solo dal finanziamento pubblico, pur necessario alla sua missione”.

“Il nostro impegno e la nostra responsabilità restano quelli di curare, risanare, ricostruire, mettendo al centro le persone. E Confcommercio ha le persone al centro, che anche nelle stagioni più complicate, costruiscono la speranza e il nostro futuro”, ha concluso il presidente confederale.

Il video emozionale

Il messaggio del Presidente della Repubblica

Il commercio, il turismo, i servizi, i trasporti, sono comparti che contribuiscono significativamente alla realizzazione di uno sviluppo equilibrato, sostenibile e inclusivo a vantaggio di una società più coesa e delle generazioni presenti e future.

Sono settori della vita economica che concorrono al progresso della Repubblica.

Sulla cooperazione tra gli attori della nostra economia si basa in misura rilevante la impresa.

La sinergia tra imprese, istituzioni nazionali ed europee ha saputo contrastare gli effetti recessivi causati dalla pandemia sanitaria e le conseguenze dell'aggressione della Federazione Russa ai danni dell'Ucraina.

Oggi, i drammatici eventi alluvionali, che hanno colpito l'Emilia-Romagna e i territori della Toscana e delle Marche, mettono nuovamente in luce quanto sia prezioso il contributo di ogni componente del sistema economico e istituzionale per il rilancio delle aree che versano in condizioni di difficoltà.

Una collaborazione resa ancor più efficace con l'utilizzo delle risorse del Piano Next Generation EU per dar vita a uno sviluppo solido e omogeneo nel territorio nazionale.

Il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il ruolo delle formazioni sociali, delle associazioni degli operatori professionali è essenziale per questi obiettivi ed esprimo la gratitudine della Repubblica per l'operato svolto.

Con questo spirito, rivolgo a tutti i partecipanti ali' Assemblea pubblica di Confcommercio-lmprese per l'ltalia i più sentiti auguri di buon lavoro unitamente a un caloroso saluto.

Sergio Mattarella

Il video racconto dell'Assemblea

 

Nota sulle economie regionali (sintesi per la Stampa)

Previsioni macroeconomiche: 2023 anno di transizione

Per il 2023, le previsioni di Pil e consumi sono, rispettivamente, +1,2% e +1%, con un lieve miglioramento nel 2024 con Pil a +1,3% e consumi a +1,1%; per l’inflazione si stima una crescita del 5,9% nel 2023 per calare al 2,3% nel 2024. L’anno in corso rimane un anno di transizione tra la fase di eccezionale recupero post-pandemico e un futuro incerto nel quale la crescita economica è tutta da costruire (tab. 1).

Pil e consumi regionali: il sud ‘fermo ai box’

A livello regionale si acuiscono i divari Nord-Sud: nel 2023, infatti, il Pil del Mezzogiorno crescerà quasi tre volte meno rispetto al Nord (+0,5% contro +1,4%); la Lombardia con una crescita dell’1,7% è la regione con la migliore performance, all’ultimo posto Calabria e Sardegna con crescita zero. Analoghe dinamiche anche per i consumi 2023 con il Sud a +0,4% e il Nord a +1,2% (tabb. 2 e 3).

Popolazione: si spopola solo il mezzogiorno

A preoccupare maggiormente è il calo demografico: nel 2023 la popolazione italiana si è ridotta di quasi 1 milione di persone rispetto al 2019, di cui oltre la metà solo nel Mezzogiorno. Nel lungo periodo, tra il 1995 e il 2023, solo quest’area ha perso residenti (oltre 900mila) e Molise, Calabria e Basilicata sono le Regioni con i maggiori cali percentuali (tra l’11 e il 12%); (tab. 4).

 

Occupazione: nel 2023 gli occupati al sud sono meno di quelli di 30 anni fa

Anche le dinamiche occupazionali evidenziano una maggiore criticità del Sud, unica area che registra, tra il 1996 e il 2023, una perdita di lavoratori e che nel 2023 non riuscirà a recuperare nemmeno i livelli di quasi 30 anni fa: a fronte di una media nazionale del +6,5%, il Mezzogiorno fa segnare un calo dell’1,7% contro il +13,1% del Centro, il +11,6% del Nord-Est e il +6,9% del Nord-Ovest; “maglia nera” per Calabria (-7,2%) e Campania (-5,2%), migliore performance per Lazio (+19%) e Trentino Alto Adige (+18,7%). Gli effetti di questo calo occupazionale nel Sud si fanno sentire: tra il 1995 e il 2023 il contributo di quest’area al Pil nazionale è diminuito dal 24,1% al 21,7% (tabb. 5 e 6).

Demografia d’impresa: economia sempre più terziaria, al sud nascono più imprese

Prosegue senza sosta il processo di terziarizzazione della nostra economia: le imprese dei servizi di mercato, quelle che Confcommercio rappresenta, hanno sfiorato i 2,8 milioni nel primo trimestre di quest’anno, ossia il 54,8% del totale un dato che rappresenta un record storico; inoltre, tra il 2012 e il 2023, sono cresciute complessivamente del 2,5% a fronte di un calo del 2,6% delle imprese di tutti i settori economici. Il Sud è l’area che mostra la maggiore vitalità per questo segmento di imprese con una crescita del 6,2% (tab. 8).

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DETTAGLI EVENTO

Confcommercio

2023-06-07 | 2023-06-07 10.00

Auditoriun Conciliazione

Via della Conciliazione, 4 Roma

stampa@confcommercio.it

(+39) 06 5866 1

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