TURISMO ITALIANO "FRENATO" DALLE INFRASTRUTTURE

TURISMO ITALIANO "FRENATO" DALLE INFRASTRUTTURE

Il sistema turistico è penalizzato dal gap di infrastrutture e trasporti rispetto ai competitor internazionali. Questi i dati della ricerca Isnart presentata al convegno Confturismo, "Sviluppo turistico: quali infrastrutture?", che si è tenuto alla Bit.

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19 febbraio 2007
La costruzione di un sistema turistico è un tracciato d’evoluzione complesso, che parte dall’offerta, passa dalla rete ospital

Turismo italiano, infrastrutture scarse e poco mirate

         

Il sistema turistico italiano è fortemente penalizzato dal gap di infrastrutture e trasporti rispetto ai principali competitor internazionali. E’ quanto emerge dalla ricerca Isnart presentata nell’ambito del convegno “Sviluppo turistico: quali infrastrutture�, organizzato da Confturismo-Confcommercio nella seconda giornata della Bit 2007.

In Italia, insomma, non si può parlare di un sistema-Paese funzionale al turismo.

Nonostante gli sforzi delle imprese, non riusciamo ad essere competitivi con le altre destinazioni forti proprio perché le infrastrutture presenti sul territorio non sono sufficienti a soddisfare i bisogni degli utenti e mirate alle diverse tipologie dei fruitori. Non a caso, se il giudizio medio del turista sul prodotto turistico Italia indica un grado di soddisfazione pari a 8, cioè buono ma non eccellente, sotto la media si posizionano spesso proprio quei fattori sui quali le infrastrutture giocano un ruolo rilevante: l’offerta culturale e di intrattenimento, l’organizzazione del territorio, l’inquinamento ed il traffico.

Qualche numero della ricerca è utile per tracciare un quadro della situazione. Dagli anni ’70 ad oggi la rete autostradale in Italia è cresciuta del 67% contro il 230% di quella europea, mentre la rete ferroviaria - dagli anni ’60 ad oggi - è diminuita del 23% a fronte di una crescita dei viaggiatori superiore al doppio. In Italia volano oltre 1milione e 200mila aerei  per un totale di poco più di 106 milioni di passeggeri, in Spagna ne volano oltre 1milione e 700mila, per un numero complessivo di passeggeri superiore a 163 milioni.

Se passiamo al turismo nautico, c’è da rilevare che nel nostro Paese esistono 214 porti turistici su 7.525 chilometri di costa, con una capienza complessiva di 116.873 posti barca. In Francia i 3.247 km di costa sono serviti da 370 porti turistici con disponibilità per 165.000 posti barca. Il discorso non cambia sul fronte dei musei statali: ne contiamo 193, con una media annua di poco superiore a 170mila visitatori. In Francia sono 33, ma con una media di 400mila visitatori, e in Spagna 151 per una media di 212mila visitatori. Quanto ai centri congressi, in Italia ce ne sono 100 per 40.000 posti complessivi, ma in Francia sono 110 con una capacità totale di oltre 3 volte superiore.

Infine, i parchi a tema ed il turismo del golf. Sul primo versante non si può non notare che Disneyland Parigi, con oltre 10 milioni di presenze, è al quinto posto tra i parchi mondo. Gardaland è al ventiquattresimo posto, con 3 milioni di visitatori. Sul secondo, sono 250mila le presenze internazionali di turisti del golf In Italia contro il milione e 100mila della Spagna ed il milione e rotti del Portogallo.

 

 

 

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