Urso: “le imprese sono al centro della nostra attenzione”

Urso: “le imprese sono al centro della nostra attenzione”

Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy la crescita più forte delle previsioni è merito dei risultati “di servizi e turismo, oltre che dei consumi e degli investimenti delle imprese italiane e di quelle estere nel nostro Paese”.

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7 giugno 2023

“Le imprese sono il motore, prima sociale che economico, al centro della nostra attenzione. E d’altronde oggi vedo una sintonia perfetta nel rapporto tra istituzioni e associazioni di impresa”. Così Adolfo Urso, ministro delle imprese del made in Italy, nel suo intervento davanti all’Assemblea di Confcommercio in cui ha rivendicato i risultati già ottenuti dal nuovo Governo (“per la prima volta cresciamo più degli altri Paesi e abbiamo smentito le previsioni precedenti l’insediamento, l’Italia non solo non è stata isolata a livello internazionale ma è diventata un faro nelle decisioni che vengono prese dagli organismi internazionali”) e ha parlato della volontà di “trasformare l’Italia nel Paese del fare, nel Paese più competitivo dell’Europa occidentale”.

Dato “merito alle imprese italiane che hanno saputo reagire ai cambiamenti geopolitici scegliendo i mercati più in crescita” e attribuito la crescita più forte delle previsioni ai risultati “di servizi e turismo, dei consumi e degli investimenti delle imprese italiane e di quelle estere nel nostro Paese”, Urso ha quindi esaltato il “sistema italiano fatto di piccole e piccolissime imprese e di milioni di soggetti produttivi, che oggi è diventato un modello a cui si ispirano anche le grandi multinazionali”.

Dopo un excursus su vari aspetti dell’atteso provvedimento sul made in Italy (tra questi citiamo la volontà di “trasformare l’Italia da Paese più bello al mondo dove vivere a Paese più bello al mondo dove si può lavorare a distanza”), il ministro ha messo poi in cima alla lista dei problemi da risolvere quello della formazione (“lo scorso anno le imprese si sono ritrovare con due  milioni di posti di lavoro non coperti, mentre ci sono tre milioni di giovani che non studiano e non lavorano: dobbiamo formarli e incentivarli a trovare la loro via, altro che reddito di cittadinanza”).

Infine un annuncio a favore dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti: "prima dell'estate porteremo in Parlamento il progetto di legge sul riordino complessivo della settore, per permettervi di avere quei margini che consentono di investire nella vostra impresa".

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