Al via i saldi invernali, il Covid "taglia" la spesa di un miliardo

Al via i saldi invernali, il Covid "taglia" la spesa di un miliardo

La partenza delle vendite promozionali è articolata nell'arco di tutto il mese di gennaio, dal 2 al 30. Le date potrebbero ancora cambiare in considerazione delle zone rosse dei prossimi giorni. Oltre 15 milioni di famiglie interessate ma il giro d'affari sarà di 4 miliardi di euro contro i 5 miliardi dell’anno scorso.

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5 gennaio 2021

Avvio in ordine sparso per i saldi invernali 2021 con le date di avvio che variano tra le diverse città e che potrebbero ancora cambiare in considerazione delle zone rosse dei prossimi giorni. Per ora, secondo il calendario provvisorio diffuso da Confcommercio, la partenza delle vendite promozionali è articolata praticamente nell'arco di tutto il mese di gennaio. In teoria si dovrebbe partire il 2 in Valle d'Aosta, Molise e Basilicata, il 4 in Abruzzo e Calabria, il 5 in Sardegna e Campania. E dovrebbero essere queste le Regioni dove le date previste potrebbero slittare anticipandole o posticipandole.

Fuori dal periodo dei divieti per le feste invece le partenze del 7 gennaio previste per Puglia, Sicilia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. L'Umbria dovrebbe cominciare il 9, il Lazio il 12.

Nella seconda metà del mese partenza prevista il 16 per le Marche e la Provincia Autonoma di Bolzano (comuni non turistici). I saldi arriveranno solo a fine mese, in Liguria, il 29, ed il 30 in Emilia Romagna, Toscana, e Veneto. In queste ultime regioni però come in altre, era stato possibile effettuare vendite promozionali già nei 30 giorni precedenti. Infine, per comprare in saldo nei comuni turistici della Provincia Autonoma di Bolzano, bisognerà attendere il 13 febbraio.

Anche quest’anno lo shopping dei saldi interessa oltre 15 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 110 euro, muovendo però in totale 4 miliardi di euro contro i 5 miliardi dell’anno scorso: sono questi, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, i numeri dei saldi invernali.

 

Federmoda: "Saldi volano importante per l'economia"

“Quest'anno, a causa del drammatico momento che sta attraversando il settore moda per l'emergenza Covid-19 e delle conseguenti gravi restrizioni alle attività economiche, complice anche l'impossibilità di spostamenti da una regione all'altra per motivi di shopping, le regioni hanno assunto decisioni diverse sulla data di avvio dei saldi, rispondenti a specifiche esigenze territoriali”. Così Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, commenta l’avvio a singhiozzo dei saldi invernali 2021.

 

Il Decreto di Natale, inoltre, ha creato nuove incertezze anche sulle date di avvio dei saldi con un rischio evidente di arricchire ulteriormente i soli colossi del web, se non verranno posticipati almeno alla riapertura dei punti vendita fisici". "Il 2021 – prosegue Borghi – inizierà comunque con un gennaio di saldi del buon auspicio, perché rappresentano un volano d'affari importante per l'economia e soprattutto un'opportunità per i consumatori che possono acquistare i prodotti tanto desiderati a prezzi ribassati. Ai negozi servono per incassare la liquidità necessaria per pagare tasse, dipendenti, fornitori, affitti, costi fissi e utenze, ma anche per far fronte agli investimenti necessari agli ordinativi delle nuove collezioni. Tuttavia, non rappresentano certo un momento di sviluppo perché erodono una marginalità divenuta sempre più di sopravvivenza". "E’ importante, però – conclude Borghi – che l’Italia non si fermi ancora perché un nuovo lockdown rappresenterebbe un danno irreparabile per il settore moda. L’invito è poi rivolto ai consumatori per un acquisto in sicurezza e sostenibile, a kilometro zero presso i negozi di prossimità”.

 

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base sui saldi ai tempi del Covid:

 

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

6. Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi

9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione;

10. Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente

 

Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”. Maggiori informazioni su https://www.confcommercio.it/-/saldi-invernali-regole-e-calendario e http://federazionemodaitalia.com/it/iniziative/eventi/dd_58_4756/date-avvio-dei-saldi-regione-per-regione

 

GUIDA "RAGIONATA" AI SALDI

 

 

 

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