Riforma fiscale, i contenuti e le novità della legge delega

Riforma fiscale, i contenuti e le novità della legge delega

Ecco cosa cambia per Irpef, Ires, tasse d'imposta e lotta alla contraffazione, con le ultime news sul decreto attuativo. L’opinione di Vincenzo De Luca, responsabile Fiscalità d'Impresa di Confcommercio.

La riforma fiscale avviata dal Governo e presentata il 13 marzo 2024 alla Camera dei Deputati segna un passaggio strategico per l’intero sistema tributario italiano. Illustrata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e dal vice-ministro Maurizio Leo, la riforma punta a semplificare il sistema fiscale, ridurre il carico tributario su cittadini e imprese e promuovere la crescita economica del Paese.

Il testo, dopo l'approvazione del Parlamento, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 agosto 2023 (legge n. 111).

La legge delega di riforma

Il disegno di legge delega per la riforma fiscale è diventato legge: dopo l'ok del Senato, la Camera ha approvato in via definitiva, il 4 agosto 2023, il ddl con 184 voti favorevoli e 85 contrari. Il testo è poi stato pubblicato in GU il 14 dello stesso mese. 

Uno degli interventi più significativi riguarda la revisione dell’IRPEF, con l’obiettivo di renderla più equa e razionale, riducendo il prelievo fiscale sui redditi da lavoro e semplificando la struttura delle aliquote. Per le imprese, invece, si prevede una progressiva riduzione dell’IRES, riservata a quelle che investono in capitale umano e produttivo. In particolare, le aziende che assumono giovani, mamme o ex percettori di Reddito di cittadinanza con contratto a tempo indeterminato potranno beneficiare di una super-deduzione fino al 130% delle spese sostenute, come già previsto dalla legge di Bilancio 2024.

La riforma prevede anche l’abolizione graduale dell’IRAP, uno dei tributi più contestati dal mondo imprenditoriale, e introduce nuove misure per migliorare il rapporto tra contribuenti e Amministrazione finanziaria. Tra queste, spiccano il concordato preventivo biennale per le partite IVA e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo, già in vigore per le grandi imprese, con l’obiettivo di promuovere trasparenza e certezza del diritto.

I contenuti della legge delega

La delega contiene i principi della riforma e ne delinea il quadro d'insieme. I decreti delegati, che conterranno le norme attuative, dovranno essere adottati entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge delega. Difficile, quindi che la riforma possa essere operativa prima della metà del 2025.

Nello specifico, i ventitré articoli suddivisi in cinque titoli e riguardano:

  • principi generali e tempi di attuazione;
  • i tributi;
  • i procedimenti e le sanzioni;
  • testi unici e codici;
  • disposizioni finanziarie.

Nel quadro della riforma fiscale avviata con la legge delega n. 111 del 2023, il Governo ha già approvato una serie di decreti legislativi che stanno ridisegnando profondamente il sistema tributario italiano.

Tra gli interventi principali figura la revisione dell’IRPEF e dell’IRES (D.lgs. n. 192/2024), l’introduzione del concordato preventivo biennale, la razionalizzazione delle imposte indirette come registro, successioni e donazioni, e il riordino del sistema sanzionatorio. Sono state inoltre aggiornate le norme in materia di riscossione, di accise, di giochi a distanza, e sono stati definiti nuovi strumenti per la semplificazione degli adempimenti tributari e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo.

Ecco l'elenco con i decreti legislativi attuativi della Legge 9 agosto 2023, n. 111:

La legge n. 111 del 9 agosto 2023 all'articolo 21 ha poi delegato il Governo a adottare, entro il 31 dicembre 2025, uno o più decreti legislativi per il riordino organico della legislazione fiscale con la redazione di Testi Unici su riscossione, sanzioni, giustizia tributaria e tributi erariali minori, per garantire maggiore coerenza normativa e chiarezza:

DECRETO LEGISLATIVO STATO PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE
1 SANZIONI TRIBUTARIE AMMINISTRATIVE E PENALI APPROVATO IN VIA DEFINITIVA D.lgs. 5 novembre 2024, n. 173
2 TRIBUTI ERARIALI MINORI APPROVATO IN VIA DEFINITIVA D.lgs. 5 novembre 2024, n. 174
3 GIUSTIZIA TRIBUTARIA APPROVATO IN VIA DEFINITIVA D.lgs. 14 novembre 2024, n. 175
4 VERSAMENTI E RISCOSSIONE APPROVATO IN VIA DEFINITIVA D.lgs. 24 marzo 2025, n. 33

 

Sul processo di attuazione della Legge Delega al governo per la riforma fiscale leggi l'articolo di Formiche.net "Riforma fiscale e digitalizzazione del sistema. Quale ruolo per l’AI?" con l’opinione di Vincenzo De Luca, Responsabile Fiscalità d'Impresa di Confcommercio.

Il calendario delle tasse, le novità

Cambia dal 2024 il calendario delle scadenze fiscali mentre diventa più semplice la dichiarazione precompilata. Il Governo ha infatti approvato il 23 ottobre 2024 in Consiglio dei ministri due nuovi decreti legislativi di attuazione della riforma fiscale, che si aggiungono ai due provvedimenti su riforma dell'Irpef e fiscalità internazionale varati la scorsa settimana a complemento della legge di bilancio.

Uno dei due testi approvati prevede "l'anticipo dal 30 novembre al 30 settembre del termine per la presentazione delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e di Irap". Per i soggetti IRES, invece, il termine viene "anticipato dall'ultimo giorno dell'undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta all'ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta".

La modifica, specifica il testo, consente di "anticipare il controllo delle dichiarazioni e, conseguentemente, l'erogazione degli eventuali rimborsi da esso scaturenti. La disposizione, inoltre, consente di anticipare i tempi per la precompilazione delle dichiarazioni. La norma, infine, consente di anticipare l'approvazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale e, di conseguenza, la pubblicazione delle relative procedure software".

Dal 2025, invece, le dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e di Irap potranno essere presentate a partire dal primo aprile, fermo restando il termine del 30 aprile per la disponibilità della dichiarazione dei redditi precompilata. Dal 2024, in via sperimentale, l'Agenzia delle entrate renderà disponibile la dichiarazione dei redditi precompilata non solo per lavoratori dipendenti e pensionati, ma anche per i titolari di redditi diversi e per i titolari in regime di partita IVA. Verranno definiti meglio anche i contorni dell'autotutela: in caso di errore evidente da parte dell'amministrazione finanziaria la stessa, di propria iniziativa o su istanza del contribuente, potrà provvedere a ritirare l'atto più velocemente rispetto a prima.

Il commento di Confcommercio

“Bene un impianto di legge delega che si propone di perseguire una riforma complessiva del sistema fiscale con gli obiettivi di stimolare la crescita attraverso la riduzione del carico impositivo, di contrastare evasione ed elusione, di semplificare gli adempimenti e di rafforzare la certezza del diritto. La complessità del cantiere che si apre sollecita l’adozione di un metodo di confronto programmato e strutturato con le parti sociali”. Così Giovanni Da Pozzo, vicepresidente di Confcommercio Imprese per l’Italia, in occasione dell’incontro sulla riforma del fisco svoltosi a Palazzo Chigi.

“Emerge - ha proseguito Da Pozzo - la prospettiva di una riforma complessiva dell’Irpef, all’insegna della conferma del principio di progressività e con obiettivi di equità orizzontale, agendo sui versanti della riduzione delle aliquote e degli scaglioni di reddito, di una no tax area senza disparità tra lavoro dipendente e pensionati ed anche perseguendo una estensione della flat tax”.

Quanto ai redditi d’impresa, per Confcommercio sono “importanti le scelte, sia in materia di Irpef che di Ires, che intendono favorire il reinvestimento degli utili in azienda, premiando gli investimenti in innovazione e la costruzione di nuova occupazione. Va però chiarito il percorso di progressivo superamento dell’Irap, accompagnato dal ricorso ad una sovraimposta Ires al fine di garantire il finanziamento del servizio sanitario”. Per quel che riguarda l’Iva, invece, “gli interventi di razionalizzazione non dovranno comunque tradursi, a nostro avviso, in un incremento complessivo della tassazione indiretta su beni e servizi”.

In materia di fiscalità green, con particolare riferimento all’accisa sui prodotti energetici e sull’energia elettrica, Da Pozzo ha ribadito l’esigenza di “un approccio che tenga insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale. Sarà necessaria particolare attenzione agli sviluppi delle scelte europee in materia ed occorrerà preservare misure indispensabili per la competitività delle imprese italiane dei trasporti. Ed andrebbe previsto un principio di allineamento della accisa sui carburanti ai valori medi europei”.

“Bene - ha concluso il vicepresidente di Confcommercio - la semplificazione degli adempimenti e la promozione di compliance come assi per favorire l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, anche attraverso strumenti volontari di concordato preventivo. Ed importanti, in questo contesto, la qualificazione dello Statuto dei diritti del contribuente come legge generale tributaria e il riordino della normativa nella prospettiva di un unico Codice tributario”.

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