Fipe: la ristorazione “spinge” il turismo

Fipe: la ristorazione “spinge” il turismo

Nell’estate scorsa la spesa dei turisti è stata pari a 11,7 miliardi sui 62 complessivi. Stoppani: “è arrivato il momento che anche alle imprese della ristorazione sia riconosciuto lo status di impresa turistica”.

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27 settembre 2024

I turisti che hanno visitato l’Italia nel trimestre estivo 2024 (giugno-agosto) hanno speso 11,7 miliardi di euro per la ristorazione a fronte di una spesa complessiva di 62 miliardi. Un dato che evidenzia come il settore sia una componente fondamentale dell’offerta turistica del nostro Paese, oltre che uno dei principali motivi di scelta per milioni di visitatori, italiani e stranieri. È quanto emerge dalla analisi che Fipe-Confcommercio ha realizzato in occasione della Giornata Mondiale del Turismo.

L'estate 2024 ha visto circa 215 milioni di presenze turistiche in Italia, con una crescita dell’1,6% rispetto all'anno precedente, trainata soprattutto dall’afflusso di visitatori stranieri (+4% le presenze rispetto al 2023) che ha compensato il leggero calo dei flussi interni.

“Questi dati confermano l'importanza della ristorazione come elemento chiave per il successo del turismo in Italia. È quindi arrivato il momento che anche alle imprese della ristorazione sia riconosciuto lo status di impresa turistica, non solo per favorirne l’ammodernamento utilizzando le risorse messe a disposizione del comparto, ma anche per dare maggiore impulso alla qualità complessiva della nostra offerta turistica, investendo cioè sulle sue eccellenze”, commenta il presidente Lino Enrico Stoppani.

 

Fipe: "I prezzi del caffè ai massimi a causa della crisi climatica e delle tensioni internazionali"

Aumentano i prezzi dell'espresso al bar del 14,3% in tre anni da luglio 2021 a luglio 2024. E' quanto rileva un'indagine Fipe realizzata in occasione della Giornata internazionale del caffè. Si
tratta di un aumento maggiore rispetto all'aumento dei prezzi dei vari prodotti al bar, dai cornetti alle paste e al cappuccino, che nello stesso periodo hanno segnato +13%. Tuttavia, sottolinea la federazione dei pubblici esercizi, "sono aumenti al di sotto del tasso di inflazione che da agosto 2021 ad agosto 2024 è stato di 15,5%. A determinare l'aumento del costo della tazzina c'è il forte incremento dei prezzi all'origine". "La crisi climatica che ha devastato i raccolti nei Paesi produttori, Vietnam in particolare, le tensioni geopolitiche che stanno cambiando le tradizionali rotte alle forniture, l'esplosione dei noli marittimi, sono le cause principali che stanno determinando i rialzi dei prezzi all'origine alle borse merci di Londra e New York, con l'Arabica che ha avuto in un anno incrementi superiori al 60% e la Robusta di oltre il 90%". Se il prezzo medio del caffè al bar si attesta a 1,20 euro lungo lo Stivale, tra le città la tazzina più cara si consuma a Bolzano (1,37 euro), seguita da Bologna (1,27) e Venezia (1,23).

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