1) Le altre posizioni

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26 aprile 2011

Le aperture domenicali devono essere rese libere e non ostacolate''. Lo ha detto Giovanni
Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, intervenendo all'incontro 'La festa non si vende' organizzato a Firenze dalla Filcams Cgil. ''La domenica nella distribuzione - ha detto - e' il secondo giorno di fatturato. Perdere o limitare questo fatturato, solo in parte recuperabile durante la settimana, significa perdere economia positiva; significa ridurre l'occupazione. E' un nesso evidente che si e' appalesato con chiarezza da quando si e' innescata l'attuale crisi dei consumi''. Secondo Federdistribuzione, dunque, ''non si produce benessere per le imprese, per il lavoratori e le loro
famiglie, nel nostro settore, pensando di limitare le opportunita' di vendita; si produce benessere consentendo di operare nel mercato e di effettuare aperture che danno un segno positivo, fermo restando il rispetto dei diritti dei lavoratori, in particolare al riposo, che puo' essere programmato anche la domenica, come avviene oggi in quelle realta' dove tutto il personale e' tenuto a lavorare di
domenica e cosi' facendo riesce ad avere delle domeniche libere''. ''Nel resto del mondo ci sono feste sacre e inviolabili: proponiamo ai francesi di aprire i negozi il giorno della presa della Bastiglia, si mettono a ridere. O diciamo agli americani, che sono il nostro modello, di aprire i negozi il giorno del ringraziamento''. Lo ha detto Susanna Camusso, segretario generale dellaCgil,concludendo l'incontro 'La festa non si vende' organizzato a Firenze dalla Filcams. Il tema e' quello del lavoro nei giorni festivi e in particolare il primo maggio. ''Non so - ha detto la Camusso - se il primo maggio sia piu' importante del 25 aprile, me lo sono chiesta. Ma mi sono detta che stiamo parlando di due giorni, non di mesi e mesi. E mi sono anche detta che nel resto del mondo ci sono feste sacre e inviolabili: proponiamo ai francesi di aprire i negozi il giorno della presa della Bastiglia, si mettono a ridere. O diciamo agli americani, che sono il nostro modello, di aprire i negozi il giorno del ringraziamento. Per quei paesi sono giorni intoccabili perchè danno il senso e il valore della loro dimensione nazionale''. Quello che per l'Italia sono ''il 25 aprile'' che e' ''il valore della nostra dimensione nazionale'' e il primo maggio che ''richiama anche alla nostra costituzione''. Il segratrio della Cisl Bonanni ha invece precisato che" il Primo Maggio e' sacro. Bisogna fare una distinzione fra riposo, a cui si può anche rinunciare dietro compenso, e la celebrazione della festa''. "Finora - ha aggiunto Bonanni - per fare questa scelta i sindaci non ne hanno discusso con nessuno. E la vicenda e' esplosa in maniera inattesa''. ''Adesso basta con queste polemiche - ha affermato - e' arrivato il momento di sederci insieme agli amministratori pubblici per stilare un calendario delle aperture e chiusure dei negozi''.

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