Batosta Tares, pressione fiscale sempre più "ammazza imprese"

Batosta Tares, pressione fiscale sempre più "ammazza imprese"

Nel Vicentino il nuovo tributo rifiuti e servizi potrebbe essere un salasso in 88 Comuni dove si applica ancora la "vecchia" Tarsu. Sergio Rebecca, presidente diConfcommercio Vicenza: "irresponsabile inasprire ancora la tassazione sulle imprese".

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3 aprile 2013

 

Non bastasse la pressione fiscale a cui sono già sottoposte le imprese, che sfiora ormai il 55%, all'orizzonte si profilano nuove imposte destinate a far schizzare ulteriormente verso l'alto il già insostenibile livello della tassazione. Mentre si attende l'arrivo di un'altra mazzata come quella del possibile aumento dell'Iva a luglio, torna alla ribalta il problema della Tares. Il tributo deciso a livello nazionale per coprire non solo il costo dello smaltimento dei rifiuti, ma anche servizi quali la sicurezza, l'illuminazione e la gestione delle strade, porta con sé, quanto meno, un incremento di 30 o 40 centesimi al metro quadro per tutti gli immobili: dalle abitazioni, ai negozi, ai magazzini e così via. E se l'aumento fosse tutto qui ci si potrebbe anche considerare fortunati, perché invece, per qualcuno, l'incremento potrebbe essere anche del 3-400 per cento rispetto agli importi fin qui pagati. Il problema nasce tra le pieghe di una normativa molto complicata, che si potrebbe riassumere così: tutti i cittadini e le imprese con immobili localizzati in Comuni che pagano la più recente Tia, si troveranno probabilmente a versare in più "solo" 30 o 40 centesimi al metro quadrato, perché l'importo che stanno pagando cittadini e imprese  già dovrebbe coprire l'intero costo del servizio rifiuti. Ben diversa, invece, la situazione di quei Comuni che applicano ancora, legittimamente, la "vecchia" Tarsu, una tassa che poteva anche non coprire totalmente il costo del servizio e che quindi è generalmente più bassa della Tia. Ora, l'ultima nata, vale a dire la Tares, abroga Tia e Tarsu, ma impone sempre e comunque a tutti i Comuni l'obbligo della copertura economica del servizio. E ciò significa che per molti "saranno dolori". Per quanti? Difficile stabilirlo, perché la situazione è alquanto variegata: di certo, secondo una rilevazione di Confcommercio Vicenza, effettuata a fine 2012, sono ben 88 i comuni vicentini ancora in regime di Tarsu, dunque la maggior parte. Si tratta quasi sempre di piccole realtà, ma c'è anche qualche centro importante come Thiene, Bassano del Grappa e Schio.  E' possibile, per la verità, che negli anni anche questi Comuni abbiano comunque coperto l'intero costo del servizio e che quindi per i loro cittadini il salasso non sia eccessivo. Fatti due calcoli, per chi è in Tia le percentuali di incremento potrebbero attestarsi attorno al 15-18%; per chi, invece, è in Tarsu gli aumenti, al momento imponderabili, potrebbero arrivare anche a quadruplicare l'attuale onere. "Non possiamo permettere che ad una pressione fiscale ammazza imprese come quella che già esiste a livello nazionale, si sommino altre batoste come la Tares . E' vergognoso – è la dura presa di posizione di Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio provinciale - che chi crea ricchezza e occupazione sia tartassato in questo modo. Ed è oltremodo irresponsabile che ciò avvenga ancor di più in un momento economico, come l'attuale, che richiederebbe invece tutt'altre attenzioni verso le imprese. E la situazione si fa difficile anche per i cittadini. Pure loro, infatti, vedono ulteriormente decurtate le entrate per far fronte a queste imposte: oggi la Tares, domani, forse, l' Iva. Esattamente il contrario di quel che si dovrebbe fare in un momento di generalizzato calo dei consumi". E proprio sul fronte delle imposte locali, in questi giorni Confcommercio Vicenza sta proseguendo nei suoi incontri con gli assessori e i responsabili degli uffici tributi delle amministrazioni comunali, per valutare possibili azioni in grado di diminuire il peso della tassazione sulle imprese. "E' l'occasione – conclude il presidente Rebecca – per chiedere attenzione verso tutti i soggetti economici, ad esempio prevedendo agevolazioni Imu per gli immobili di proprietà dove i commercianti svolgono la loro attività o regolamenti sulla Tares che non gravino pesantemente sulle imprese. Ma è anche l'occasione per ribadire tutto il sostegno della nostra Associazione alle eventuali azioni che i Sindaci vorranno intraprendere per chiedere l'abolizione della Tares e la revisione dell'intero sistema dei tributi locali. E in questo senso, quanto deciso ieri dal Comune di Vicenza, ovvero di chiedere al Parlamento, attraverso l'Anci, di cancellare la nuova formulazione della tassa sui rifiuti e servizi è un primo importante passo che, ci auguriamo, verrà compiuto anche da altri Comuni su tutto il territorio nazionale".

 

 

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