Cgia: "l'aumento Iva colpirà le famiglie più povere e numerose"

Cgia: "l'aumento Iva colpirà le famiglie più povere e numerose"

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27 maggio 2013

Se fra poco più di un mese non verrà scongiurato l`aumento di un punto percentuale dell`Iva ordinaria, attualmente al 21%, gli effetti negativi di questo incremento ricadranno in particolar modo sulle famiglie meno abbienti e più numerose. E' la preoccupazione che esprime la Cgia di Mestre. L`incidenza percentuale dell`aumento dell`Iva sullo stipendio netto annuo di un capo famiglia - secondo i calcoli, realizzati dall`Ufficio studi dell`Associazione veneta - peserà maggiormente sulle retribuzioni più basse e meno su quelle più elevate. Inoltre, a parità di reddito i nuclei famigliari più numerosi subiranno gli aggravi maggiori. Le simulazioni realizzate dalla Cgia riguardano tre tipologie famigliari (single, lavoratore dipendente con moglie e un figlio a carico, lavoratore dipendente con moglie e 2 figli a carico). Per ciascun nucleo sono stati presi in esame 7 fasce retributive: in relazione alla spesa media risultante dall`indagine Istat sui consumi delle famiglie italiane, su ognuna è stato misurato l`aggravio di imposta in termini assoluti e l`incidenza percentuale dell`aumento dell`Iva su ciscun livello retributivo. In queste simulazioni si sono tenute in considerazione le detrazioni e gli assegni familiari per i figli a carico, le aliquote  Irpef e le addizionali regionali e comunali medie nazionali. A seguito dell`aumento dell`aliquota Iva al 22%, si è ipotizzata una propensione al risparmio nulla per la prima fascia di reddito, pari al 2,05% per il reddito annuo da 20.000 euro, del 4,1% per quella da 25.000 euro e dell` 8,2% per le rimanenti fasce di reddito.

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