Immobili: "pressione fiscale insostenibile, l'Imu va modificata"

Immobili: "pressione fiscale insostenibile, l'Imu va modificata"

Audizione di Rete Imprese Italia presso la Commissione Finanze del Senato: "continuando a gravare in maniera così consistente le imprese, soprattutto quelle del terziario di mercato e dell'artigianato, non solo si penalizzano le loro potenzialità di crescita, ma si mette a rischio la loro stessa sopravvivenza".

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6 giugno 2013

"L'Imu ha gravi effetti sul patrimonio immobiliare e ha particolare aggravio impositivo sui settori dei servizi e della produzione che non hanno beneficiato, in alcun modo, di qualche attenuazione dell'imposta né in fase di determinazione della base imponibile da parte dello Stato, né in fase di determinazione delle aliquote da parte dei Comuni". Lo ha sostenuto di Rete Imprese Italia in occasione dell'audizione presso la Commissione Finanze del Senato in materia di tassazione degli immobili. Per il soggetto unitario di rappresentanzadelle pmi e dell'impresa diffusa, "l'Imu va dunque modificata perché, in una fase in cui la crisi sembra non finire mai e con una pressione fiscale già a livelli record, continuando a gravare in maniera così consistente le imprese, soprattutto quelle del terziario di mercato e dell'artigianato, non solo si penalizzano le loro potenzialità di crescita, ma si mette a rischio la loro stessa sopravvivenza". Rete Imprese Italia ha ribadito, pertanto, "la necessità di escludere dall'imposizione tutti gli immobili strumentali all'attività d'impresa, in quanto si tratta di beni che non rappresentano una forma di accumulo di patrimonio, o quantomeno di attenuare, nell'immediato, l'impatto dell'Imu su tali immobili dimezzando l'aliquota o prevedendo la deducibilità di tale imposta dal reddito d'impresa determinato ai fini delle imposte sui redditi (Irpef/Ires) e dell'Irap. In quest'ultimo caso, l'Imu dovrebbe essere inquadrata e modulata quale imposta sui servizi locali (la cosiddetta "service tax") e non come mera imposta sul patrimonio, rappresentando così un costo inerente all'attività economica svolta. Una soluzione che rientrerebbe, peraltro, in quel processo di semplificazione impositiva ed amministrativa indispensabile per sostenere lo sviluppo delle imprese e dell'economia reale". Nell'ambito di una riforma complessiva dell'imposizione sul patrimonio immobiliare, inoltre, "non si può prescindere dalla riforma del catasto, riprendendo i principi contenuti nel disegno di legge delega di riforma fiscale, naturalmente senza ulteriori aggravi per i contribuenti sulla tassazione immobiliare".

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