IMPRESE E ISTITUZIONI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE

IMPRESE E ISTITUZIONI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE

D:16-5-2002 P:01 T:Commercio, turismo e ambiente alla prova del federalismo

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13 maggio 2002
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Imprese e istituzioni insieme per la sicurezza alimentare 

 

Il rapporto tra alimentazione e salute sta riscuotendo un interesse sempre maggiore nella popolazione italiana. La provenienza, la produzione e la confezionatura di quello che si mangia rappresentano infatti ormai informazioni “sensibili” per conquistare la preferenza dei consumatori. Per imprese e istituzioni ciò comporta la necessità di trovare nuove forme di collaborazione per fare un salto di qualità sulla strada della sicurezza alimentare, fino ad oggi vissuta nel reciproco rapporto più che altro come mero adempimento burocratico.

E’ per questo che Fipe-Confcommercio ed il Ministero della Salute stanno lavorando ad un protocollo, che sarà presentato ufficialmente il mese prossimo ed i cui principali contenuti sono stati anticipati nell’ambito del convegno di Lucca, che fissi gli standard di sicurezza che una piccola impresa della distribuzione o della ristorazione deve garantire.

Questo protocollo, come ha detto il Presidente di Confcommercio Sergio Billè, “rappresenta la prima fase di un cammino che sta portando a ripensare tutto ciò che c’è intorno alla salute. Anche in questo campo, infatti, i commercianti vogliono diventare parte attiva della competitività del Paese”. E vogliono diventarlo partecipando attivamente alla stesura di regole condivise, non imposte. L’attuale normativa sulla sicurezza alimentare, come nel caso delle procedure HACCP per le imprese, secondo Billè va infatti resa più “umana” e “compatibile con la realtà e la tipicità italiane”.

Secondo il ministro della Salute Girolamo Sirchia, imprese e istituzioni devono lavorare insieme “per dare sicurezza ai consumatori e valore alla produzione”, oltre che per garantire la genuinità e difendere la tipicità dei prodotti italiani. Sirchia, che ha anche sottolineato come l’alimentazione errata rappresenti un costo pari a 20.000 miliardi di vecchie lire per il Servizio sanitario nazionale, si è detto “contento” della collaborazione avviata con la Confcommercio evidenziando l’esistenza di “un ampio spazio di lavoro comune” e la necessità di “essere sinergici nella difesa della nostra gente, che passa anche attraverso queste iniziative”.

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