Intervento del Presidente Sangalli al Consiglio di Confcommercio con il Viceministro all'Economia, Maurizio Leo

Intervento del Presidente Sangalli al Consiglio di Confcommercio con il Viceministro all'Economia, Maurizio Leo

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12 aprile 2023

Cari Amici, buona giornata a tutti.

Oggi è un Consiglio per lo più tematico e vede la partecipazione del Viceministro Maurizio Leo, per parlare dell’impianto del disegno di legge delega di riforma del sistema fiscale, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 marzo.

Lo ringraziamo, di cuore, per essere qui con noi.

Voglio poi aggiungere che il Viceministro ha dato subito la disponibilità a partecipare al nostro Consiglio: è un segnale di attenzione politica, e se posso aggiungere, di amicizia, nei confronti della Confcommercio e delle imprese che rappresentiamo.

La mia sarà, quindi, una breve introduzione, lasciando poi la parola a Maurizio Leo.

E comincio dal quadro complessivo macroeconomico che è ancora di incertezza, a partire dall’esigenza di contrasto dell’inflazione.

Certo, il Def 2023 fotografa un momento di transizione (con un Pil programmatico 2023 in crescita dell’1 per cento): uno spartiacque tra la brillante reazione post-pandemica (una crescita di quasi l’11 per cento ne biennio 2021-2022) e il 2024 come nuovo momento di impulso alla crescita (+1,5 per cento), basato sulla realizzazione del PNRR dentro il rinnovato quadro di regole europee.

Resta il tema di fondo, a livello europeo, di investimenti e riforme, a partire da quella strutturale del Patto di stabilità e crescita.

C’è l’esigenza – la dico così – di percorsi “su misura” volti al miglioramento qualitativo delle finanze pubbliche, all’insegna di crescita sostenibile, capace di ricondurre il debito “verso un livello prudente”. E questo è strategico, in particolare per il nostro Paese.

Per raggiungere questo necessario obiettivo, a livello politico interno occorre come prerequisito la coesione politica, la collaborazione tra istituzioni, l’ efficienza delle pubbliche amministrazioni.

Si tratta, in altri termini, di fare tesoro da quanto sta emergendo dal cantiere di lavoro del nostro PNRR.

In estrema sintesi, si conferma l’esigenza di una moderna e responsabile macchina amministrativa, per un Piano da circa 200 miliardi di euro.

Dobbiamo fare presto e fare bene. E la conclusione, allora, non può che essere quella ricordata dal Presidente Mattarella in occasione del Suo intervento alla Conferenza delle Camere di Commercio, lo scorso 24 marzo: “E’ il momento per tutti, a partire dall’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di “mettersi alla stanga’”, richiamando De Gasperi.

“Mettersi alla stanga”, dunque.

Perché innovazione, produttività e crescita passano esattamente dalla volontà e dalla capacità del nostro Paese di “mettere a terra” una ambiziosa agenda delle riforme e degli investimenti.

Sul tema della delega fiscale - caro Viceministro – è davvero condivisibile la volontà di procedere con una riforma complessiva, all’insegna della crescita attraverso la riduzione del carico impositivo, il contrasto di evasione ed elusione, la semplificazione degli adempimenti e la certezza del diritto.

Riforma complessiva, anche perché non vi è davvero addetto ai lavori, cittadino o impresa che non concordi sul fatto che non è più tempo di “manutenzioni ordinarie”, c’è in gioco crescita economica e coesione sociale e territoriale. Il tutto in coerenza con le regole europee ed internazionali. Penso solo alla global minimum tax. E dico subito, sul versante dei redditi d’impresa, bene le scelte - tanto in materia di IRPEF, quanto in materia di IRES - che intendono favorire il reinvestimento degli utili in azienda, promuovendo la capitalizzazione delle imprese e premiando la costruzione di nuova occupazione ed investimenti in innovazione.

Sono scelte, inoltre, che vanno coordinate col tema degli incentivi alle imprese, comprese le modalità di verifica e controllo.

Giusti, poi, gli intenti del riordino del regime di compensazione delle perdite fiscali, della revisione della deducibilità degli interessi passivi, della rivisitazione della disciplina delle società non operative.

Bene anche le previsioni della riforma del sistema impositivo dei redditi delle imprese che accedono agli istituti del Codice della crisi di impresa.

Giusta, ancora, la razionalizzazione dell’IRPEF con la riduzione delle aliquote e degli scaglioni di reddito, fermo restando il principio di progressività e perseguendo obiettivi di equità orizzontale.

Restano, però, urgenti interventi di riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro ed anche misure di detassazione degli aumenti contrattuali.

E lo stesso cammino verso l’imposta piatta, nel rispetto della progressività, chiama in causa anche la definizione di un chiaro sistema di detrazioni e di deduzioni.

Sulla No tax area crediamo che non debbano esserci disparità. Disparità tra redditi da lavoro dipendente e redditi da pensione, ma anche tra tali redditi e i redditi da lavoro autonomo.

Per quel che riguarda i redditi da lavoro autonomo, inoltre, la neutralità fiscale per le operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali è un intervento atteso da tempo. L’auspicio è che, ora, possa trovare piena attuazione.

Quanto alle tax expenditures, credo che vadano considerati, nella selezione delle agevolazioni, la effettiva utilità sociale, nell’equilibrio tra finanza pubblica e crescita dell’economia.

Bene, dunque, che, nell’ambito del riordino delle agevolazioni fiscali, si tenga della composizione del nucleo familiare, della tutela del bene casa e della salute delle persone, dell’istruzione, della previdenza complementare. Nucleo familiare, casa, istruzione, salute e previdenza sono tutti aspetti di politica fiscale che possono, in qualche modo, contribuire al grande problema del Paese che è quello dell’inverno demografico. Mi permetto di sottolineare il ruolo del welfare contrattuale, che va valorizzato con un regime di fiscalità agevolata in ragione, appunto, dell’utilità sociale che i fondi di secondo pilastro rivestono nel nostro sistema di welfare.

Quanto all’IRAP, la delega ne conferma il percorso di graduale superamento, cito: “nella prospettiva di istituire una sovraimposta, che assicuri un gettito in misura equivalente, determinata con le medesime regole dell’IRES…” per assicurare, comunque, il finanziamento del fabbisogno sanitario.

Insomma, va fugato il rischio dell’esito paradossale di un’imposta con base imponibile relativamente esigua, gravante sulle imprese più dinamiche ed efficienti con aliquota elevata.

Sul versante IVA, ben venga la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote.

Ma - lo ribadiamo - la razionalizzazione non dovrà comunque tradursi in un incremento complessivo della tassazione indiretta su beni e servizi.

Auspichiamo, inoltre, la costituzione di un tavolo di confronto sul regime IVA degli enti non commerciali.

Un’annotazione più specifica. Emerge la possibilità dell’introduzione della cedolare secca anche per le locazioni commerciali.

Bene. Ma occorre che ciò si traduca anche in un contenimento dei canoni a carico dei conduttori.

Quanto ai principi di fiscalità green e con particolare riferimento all’accisa sui prodotti energetici e sull’energia elettrica, va ribadita, anche su questo terreno, l’esigenza di un approccio che tenga insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale.

E’ necessario tener conto del panorama europeo, evitando anticipazioni o scelte penalizzanti di livello nazionale.

Crediamo che la riforma dovrebbe puntare in via prioritaria nel ridurre i differenziali esistenti tra tassazione stabilita a livello europeo e quella praticata nel nostro Paese.

Sarà, peraltro, necessario preservare quelle misure indispensabili per la competitività delle nostre imprese dei trasporti (gasolio commerciale nell’autotrasporto, regimi di esenzione nel trasporto marittimo).

A proposito: occorre che il Governo continui ad insistere, perché le buone ragioni dell’Italia in materia di biocarburanti devono essere accolte in un’Europa che affronti la transizione ecologica secondo il principio di neutralità tecnologica.

Infine sono essenziali la semplificazione degli adempimenti, la valorizzazione dello Statuto dei diritti del contribuente e la prospettiva del Codice Unico Tributario.

Oggi, le risorse informative digitali dell’amministrazione finanziaria sono, poi, gli strumenti fondamentali per l’azione di contrasto e recupero di evasione ed elusione.

Con due auspici al riguardo: tra i principi di delega, vi sia tanto adeguata attenzione alla destinazione degli avanzamenti dell’azione di contrasto e recupero dell’evasione e dell’elusione, quanto all’effettiva agibilità del contraddittorio con l’amministrazione finanziaria.

Rilevanti sono, ancora, la riforma del sistema sanzionatorio penale ed amministrativo e la riforma della riscossione.

Mi piace, a conclusione, ricordare quel noto passaggio di Luigi Einaudi: “Ottima è quell’imposta data la quale, in un dato momento e luogo si ottiene il migliore soddisfacimento dei bisogni pubblici compatibilmente con la produzione del più abbondante flusso di reddito nazionale”. Un buon auspicio per il processo che si avvia.

A Te la parola, caro Viceministro ed ancora grazie per il Tuo contributo ai nostri lavori.

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