Ruote d'Italia: "La sicurezza e l’ambiente non si realizzano con la demagogia"

Ruote d'Italia: "La sicurezza e l’ambiente non si realizzano con la demagogia"

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25 ottobre 2023

FAI è stata criticata per aver notificato al Sindaco di Milano, in appoggio alla scelta della associazione territoriale, una diffida ad adottare la decisione di vietare l'ingresso in città degli automezzi pesanti sprovvisti di sensori e decalcomanie per la segnalazione dell'angolo morto, così detto. Naturalmente la diffida resta ed è una presa di posizione politica nei confronti di una decisione che consideriamo inutile e demagogica. La Fai, che non può tacere sull’obbligo di installare segnalatori non omologati, costosi e per certi versi anche dannosi per quella sicurezza che si vuole in tutti i modi tutelare, ha dunque inteso evitare il rischio che la decisione si estendesse ad altre amministrazioni, come segnalato da diverse nostre associazioni presenti nel Paese. Queste le ragioni principali alla base della nostra decisione:

 

  • La volontà di tutelare la categoria, che non può pagare il costo di scelte demagogo-ambientali attuate a difesa di una categoria definita bedole (i ciclisti),
  • La constatazione che un automezzo dotato di apparecchi che indicano la vicinanza di persone, biciclette o motorini nel traffico urbano rischia di generare distrazione nei conducenti. I molteplici segnali acustici attivati in prossimità di persone, motorini, biciclette o monopattini nella cabina dell’automezzo, non aiutano certo la concentrazione del conducente che finirà per scollegare gli apparati, che si riveleranno quindi inutili, oltre che costosi. Più adeguata invece la decalcomania che avverte il cosiddetto "utente debole" del rischio nel quale incorre se si affianca ad un automezzo pesante. Questa è una scelta sensata che responsabilizza e non discrimina.

Altri sono, a nostro parere alcuni aspetti non valutati che rafforzano la convinzione sulla scarsa utilità della scelta adottata. Tanto per cominciare, non esistono idonee indicazioni circa il nuovo obbligo per chi entra in città. Le delibere del Comune di Milano non è detto che debbano essere conosciute da un conducente estero o da chi proviene da altre province, ad esempio. Le sanzioni possono essere, dunque, impugnate ed annullate. Ma la ragione più preoccupante è la mancanza di omologazione da parte del ministero competente degli apparecchi in questione. Oltre a poter incorrere in sanzioni, per aver installato sul mezzo un dispositivo non autorizzato, il rischio maggiore è quello di vedersi rifiutare la revisione dell’automezzo, che non potrà più circolare. Oltre al costo economico la beffa è tutta a carico dell’autotrasportatore. La Fai è fortemente impegnata sul tema della sicurezza. Questa non si realizza attuando attraverso prescrizioni inutili. La sicurezza, sorprende che gli esperti consiglieri del Sindaco non lo abbiano fatto presente, si realizza con normative certe, applicate a tutti gli utenti della strada e supportate da adeguati e costanti controlli. Emanare disposizioni inefficaci, ed i dati diffusi in questi giorni sembrano confermare tale l’iniziativa del sindaco di Milano, non serve a nulla se non a soddisfare un’esigenza demagogico-politica. La Fai è pronta a supportare chi volesse impugnare eventuali sanzioni ricevute, sollevando questioni di legittimità di fronte ai tribunali amministrativi. Purtroppo, alimentare astio contro i mezzi pesanti, che non circolano per diletto ma per consentire il rifornimento delle merci, è un’arma spesso utilizzata da amministratori locali. Il caso Brennero è una dimostrazione eclatante di come si possa genera confusione, quando non addirittura dei sentimenti negativi, nei confronti di una categoria di operatori che, in un recente triste passato, sono stati definiti eroi. Rispetto dell'ambiente e sicurezza sono per la Fai, che tutela chi opera nel trasporto merci, riferimenti non discutibili. Per questo chiede regole certe ed una politica basata sulla sicurezza, che deve valere per tutti: i ciclisti, motociclisti, automobilisti, che troppo spesso scorrazzano nelle città, come a Milano, sui marciapiedi o in senso vietato senza ricevere le dovute sanzioni. Il motivo? Non esistono controlli adeguati. Sicurezza e ambiente, sono argomenti seri per lasciarli in mano a certi chiacchieroni demagoghi. Un esempio ci viene dal sindaco di un comune ligure che ha bloccato la circolazione dei mezzi pesanti per generiche ragioni di sicurezza. Ecco perché le Fai ed i nostri imprenditori su temi così fondamentali debbono impegnarsi. Incominciando già dalle prossime elezioni europee dove se avranno il sopravvento gli eco-ambientalisti le leggi saranno sempre più demagogiche e penalizzanti per la nostra attività.

 

Paolo Uggè

 

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