Sangalli: “puntare sulla crescita, non c’è un piano B”

Sangalli: “puntare sulla crescita, non c’è un piano B”

Per il presidente di Confcommercio ci sono “fondate preoccupazioni” per la nostra economia. “Decisiva la conferma della riduzione delle aliquote e del taglio al cuneo contributivo”.

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16 aprile 2024

“L’economia italiana cresce lentamente. Nessun allarme, ma fondate preoccupazioni”. È vero che da una parte nei primi mesi del 2024 “emergono importanti segnali favorevoli” ma al contempo “i consumi, che valgono il 60% del Pil, continuano ad essere deboli” e “c’è la debolezza della produzione industriale, soprattutto per la flessione dei beni di consumo”. È il quadro tracciato dal presidente confederale, Carlo Sangalli, all’inizio del suo intervento in occasione della conferenza stampa di apertura del ventitreesimo Forum di Confcommercio. Ma le preoccupazioni più forti, nel medio termine, “sono i significativi gap rispetto ai Paesi europei in termini di calo demografico, di tassi di partecipazione al lavoro, in particolare quello femminile, e di produttività”, come emerge dalla ricerca dell’Ufficio Studi presentata nell’occasione. E nel complesso “le indicazioni congiunturali non aiutano a tracciare un percorso di ripresa”, ha proseguito Sangalli sottolineando che “appare ottimistica la valutazione contenuta nel Def per il 2025 di una crescita dell’1,2% senza la conferma dei tagli al cuneo fiscale già in vigore per il 2024”. Per raggiungere quell’obiettivo, infatti, “è decisiva la conferma della riduzione delle aliquote e del taglio al cuneo contributivo” e per aiutare la crescita per l’anno in corso “una bella mano potrebbe giungere dalla Banca Centrale Europea nella riunione del prossimo 6 giugno: chiediamo un segnale di coraggio, con una riduzione dei tassi di mezzo punto percentuale, largamente coerente con le valutazioni che la stessa Banca Centrale fa tra l’altro in termini di riduzione dell’inflazione”.

In ogni caso, per il presidente di Confcommercio, “sulla crescita bisogna puntare, non c’è un piano B”, utilizzando “tutte le leve possibili, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. In particolare va accelerata “la realizzazione delle riforme e degli investimenti legati al Pnrr, che è un’opportunità irripetibile per rendere l’Italia più moderna, efficiente, inclusiva, aperta all’innovazione”. E “occorre andare avanti anche sulla riforma fiscale e giungere alla sua completa realizzazione: riduzione del carico e semplificazione dell’adempimento ne sono cardini irrinunciabili. Bene, dunque, la riduzione delle aliquote Irpef in termini di minore carico tributario e maggiore reddito disponibile, misura che va però certamente resa strutturale”. Confcommercio auspica poi “la conferma della riduzione del cuneo contributivo anche per il 2025, come peraltro annunciato dal Governo” e condivide l’idea di “estendere la riduzione del carico fiscale al ceto medio. Sarebbe una boccata di ossigeno in grado di sostenere i consumi e, quindi, di incidere positivamente su occupazione e crescita”.

Infine l’Europa, perché “un’Unione Europea competitiva sulla scena globale costituisce un fattore essenziale per la stabilità politico-economica, per la qualità della vita dei cittadini e per la crescita sostenibile delle sue imprese”. Per Sangalli va costruito un “ecosistema favorevole per la creazione e lo sviluppo delle imprese nel mercato unico”, mentre per il progetto economico europeo sono “cruciali le sfide della doppia transizione verde e digitale e dei connessi investimenti adottando un approccio pragmatico, fondato su valutazioni di impatto, criteri di gradualità e di sostenibilità economica e sociale, principio di neutralità tecnologica e strumenti finanziari di incentivazione e di accompagnamento per territori, imprese e cittadini”.

Dopo aver chiesto “un rinnovato impegno sulla questione immigrazione”, Sangalli ha concluso evidenziando che “le elezioni europee del giugno 2024 costituiranno uno snodo democratico decisivo per giungere a decisioni coerenti con la necessità e l’urgenza di un progetto europeo caratterizzato da maggiore autonomia strategica e volto a promuovere la competitività dell’economia europea a livello globale”.

 

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