"L'Italia Regione per Regione: prospettive"

"L'Italia Regione per Regione: prospettive"

L'intervento del presidente Billé

Nell'ambito del Convegno "L'Italia Regione per Regione: prospettive", svoltosi oggi a Roma, il presidente di Confcommercio, Sergio Billè, è intervenuto sul tema "Le Regioni oggi" i cittadini e le imprese: richieste e attese.

"Mi sembra che questo convegno affronti oggi un problema di vitale importanza per le imprese, per il mercato, per lo sviluppo stesso della nostra economia e della nostra società.
Perché di così vitale importanza? E' presto detto: perché la costruzione di un nuovo, migliore, più costruttivo e quindi diverso rapporto tra Stato e mercato e tra Stato e impresa passa necessariamente attraverso l'adozione di un sistema istituzionale assai più decentrato nelle funzioni e nei poteri di quello attuale.
Se prima il cambiamento di sistema era auspicabile e poteva essere realizzato in tempi lunghi, oggi questo cambiamento va fatto in tempi brevi, anzi brevissimi perché se l'economia corre - e sappiamo a quali ritmi e con quali latitudini - devono saper correre, con gli stessi ritmi e anche con le stesse latitudini, i processi di riforma del sistema.
E sono proprio le Regioni il volano di questo cambiamento che non può più aspettare.
Occorre uno Stato leggero, realmente decentrato nei poteri di programmazione e di intervento, che faccia la sua parte per restituire il mercato alle imprese, occorre uno Stato che sappia finalmente elaborare e realizzare, per la parte che gli compete, una programmazione che cominci a cogliere e sfruttare le grandi potenzialità offerte dal nostro mercato.
Ed è necessario accelerare al massimo quel riordino delle competenze e delle funzioni che consenta alle imprese una maggiore operatività. E ciò sarà possibile se si elimineranno o almeno si ridurranno in misura congrua quelle grandi aree di incertezze, di conflittualità e di vera e propria confusione che ancora caratterizzano i rapporti che intercorrono tra i vari poteri politico-amministrativi e tra questi e chi opera sul mercato.
Si sono fatti passi avanti in questa direzione ma sono insufficenti. Il quadro normativo offerto dalla riforma Bassanini rappresenta certamente un progresso ma rischia di essere congelato dalla mutevolezza degli equilibri politici e dalle forti resistenze al cambiamento da parte delle potenti burocrazie centrali.
Inoltre la riforma Bassanini appare da sola insufficiente per innescare quel processo di decentramento che il mercato richiede da tempo.Tanto più che il fallimento della Bicamerale ha, in qualche modo, depotenziato la stessa azione riformista dell'ex ministro della Funzione Pubblica.
Ma molto dipenderà anche da come i vari soggetti saranno in grado di interpretare il ruolo che la riforma assegna loro e più ancora se riusciranno a realizzare strutture efficienti in grado di sopportare tutto il peso delle loro nuove competenze.
La differente solidità organizzativa, finanziaria ed anche strutturale delle varie Regioni potrà creare altri problemi e altre disarmonie.
In questo quadro va anche esaminato il problema dell'attuazione della riforma del commercio, altro importante banco di prova per "saggiare" la solidità, i poteri ideativi e di intervento dell'istituto regionale. E' un problema aperto e che comporta almeno tre tipi di rischio. Il rischio di avere non una riforma del commercio che aderisca alle esigenze del territorio, il rischio che le funzioni politiche prevarichino quelle tecniche creando non poche discrasie nel sistema, il rischio infine che questa riforma venga applicata malamente accrescendo, invece di attenuarle, le disfunzioni del mercato.
Ancora tarda inoltre la decisione sul trasferimento di risorse alle Regioni per la gestione delle funzioni ad esse trasferite. E senza risorse adeguate questo decentramento del sistema, che tutti auspichiamo, rischia di restare solo un velleitario progetto.
Non è possibile far decollare un aereo per un volo intercontinentale - perché questa è la trasformazione del sistema oggi necessaria - garantendogli soltanto qualche gallone di carburante".

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