Audizione su Decreto Legge 2 marzo 2024 n. 19 recante "Ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR"

Audizione su Decreto Legge 2 marzo 2024 n. 19 recante "Ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR"

Nella odierna audizione alla Camera, sul ddl di conversione  del DL n. 19/2024 (cd decreto PNRR), il Vice Presidente Vicario Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, ha espresso apprezzamento per il provvedimento nel suo insieme, pur segnalando l’opportunità di un maggiore coinvolgimento degli stakeholder, a partire dalle nuove Cabine di coordinamento istituite a livello provinciale. Allo stesso tempo ha segnalato l’opportunità di interventi migliorativi. In particolare ha rimarcato che la disciplina della misura Transizione 5.0 identifica i beni materiali ammissibili ai benefici pubblici tramite un rinvio all’allegato A della L.232 del 2016, messo a punto con l’obiettivo di promuovere la competitività della sola industria manifatturiera. Questa scelta non è ottimale laddove si consideri che Transizione 5.0 persegue il diverso fine di promuovere la riduzione dei consumi energetici generatori di CO2, sicché Confcommercio ritiene occorra ampliare il novero dei beni agevolabili ricomprendendo, ad esempio, gli apparecchi di ultima generazione, intelligenti e a basso consumo, per la refrigerazione o la cottura degli alimenti, oppure le soluzioni smart building che, secondo analisi ENEA, possono comportare risparmi energetici fino al 45%.

Con riguardo alle misure per la riduzione dei tempi di  pagamento della  P.A., pur apprezzando le innovazioni in ordine alla trasparenza sui ritardi accumulati dalle diverse amministrazioni e alla elaborazione e monitoraggio di Piani degli interventi (per ridurli), il Vice-Presidente Stoppani ha ribadito la necessità di consentire alle imprese maggiori compensazioni dei propri crediti a valere sulle imposte e tasse dovute all’erario.

Infine, in riferimento al trattamento contrattuale da applicare al personale in appalto e subappalto, confcommercio ha rilevato che il  richiamo al solo criterio della maggiore applicazione rischia di affidare al possibile arbitrio, anche di soggetti terzi, la individuazione del contratto collettivo di riferimento, senza considerare il peso della rappresentanza dei soggetti che lo negoziano. Di conseguenza si propone di affiancare al criterio di riferimento per l’individuazione dei contratti nell’ambito degli appalti (maggiormente applicati nel settore al quale si riferisce l’oggetto dell’appalto), un ulteriore criterio da rispettare, ovvero che tali contratti debbano essere comunque sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Banner grande colonna destra interna

ScriptAnalytics

Cerca