Risale la fiducia dei consumatori, nuovo calo per le imprese

Risale la fiducia dei consumatori, nuovo calo per le imprese

L’indice Istat relativo ai consumatori scende a quota 108,6, mentre quello delle imprese diminuisce a quota 108,3. Nei servizi di mercato si passa da 104 a 103,7, mentre nel commercio si scende da 111,4 a 110,5. Confcommercio: "elementi di incertezza".

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27 giugno 2023

A giugno continua a scendere la fiducia delle imprese, al livello più basso dallo scorso dicembre (da 108,6 a 108,3), mentre quella dei consumatori  - dopo lo stop di maggio – riprende a salire raggiungendo il valore massimo da febbraio 2022 (da 105,1 a 108,6). Sono, in estrema sintesi,  le tendenze principali che emergono dalla rilevazione mensile Istat (link ai dati completi in pdf).

Per quanto riguarda i consumatori, migliorano tutte le serie che compongono l'indice di fiducia, tranne i giudizi sull'opportunità di risparmiare nella fase attuale. Quanto ai quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti, il clima economico e quello futuro aumentano decisamente (rispettivamente da 119,8 a 127,6 e da 112,6 a 118,4), mentre il clima personale e quello corrente crescono in modo più contenuto passando, rispettivamente, da 100,1 a 102,2 e da 100 a 102.

Indici del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese italiane, gennaio 2014-giugno 2023. Fonte: Istat

Passando alle imprese, l’indice cala in tutti i comparti tranne che nelle costruzioni con il comparto manifatturiero che scende da 101,2 a 100,3, i servizi di mercato da 104 a 103,7 e il commercio al dettaglio da 111,4 a 110,5. Da sottolineare che nei servizi di mercato sono in peggioramento le opinioni (giudizi e attese) sugli ordini, mentre e nel commercio al dettaglio sono orientati al pessimismo i giudizi sulle vendite.

 

Confcommercio: "elementi di incertezza"

Per l'Ufficio Studi Confcommercio "l'andamento della fiducia rilevato nel mese di giugno è la cartina di tornasole di una situazione caratterizzata da molteplici elementi di incertezza e di non semplice interpretazione. Se le famiglie, sulla spinta di attese meno negative dal lato dei prezzi e di una tenuta del mercato del lavoro, sono tornate a guardare con più ottimismo al futuro, gli imprenditori continuano a mostrare diffusi segnali di pessimismo". Secondo Confcommercio, "le criticità che investono le economie di alcuni importanti partner europei e i timori di un rallentamento della domanda delle famiglie, anche per quei servizi che hanno mostrato negli ultimi periodi una grande vivacità, stanno spingendo le imprese a guardare con una certa preoccupazione alla seconda parte dell’anno".

Altre notizie e approfondimenti sono a tua disposizione nel nostro focus dedicato ai dati Istat con in più le note dell'Ufficio Studi di Confcommercio. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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