Sangalli alla Stampa: "via la spesa improduttiva. E bisogna neutralizzare le clausole di salvaguardia"

Sangalli alla Stampa: "via la spesa improduttiva. E bisogna neutralizzare le clausole di salvaguardia"

Il presidente di Confcommercio commenta il piano di riduzione delle tasse annunciato dal premier Renzi: "serve sia sul piano della fiducia sia su quello della ricostituzione del reddito". "E' chiaro a tutti, e noi lo denunciamo da tempo, che l'attuale pressione fiscale è incompatibile con qualsiasi realistica ipotesi di vera crescita".

DateFormat

20 luglio 2015

"La rivoluzione fiscale di Renzi? E' d'obbligo una premessa -sostiene il presidente di Confcommercio e Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli -. Che i conti pubblici e un'azione molto più coraggiosa da parte del governo sulla spending review consentano quest'operazione. Speriamo dunque nel passaggio decisivo tra l'assunzione degli impegni e la loro realizzazione". Detto questo è chiaro «che il taglio delle tasse serve sia sul piano della fiducia sia su quello della ricostituzione del reddito. C'è, però, davanti a noi una corsa a ostacoli e il primo ostacolo da superare rimane la cancellazione delle clausole di salvaguardia. Su questo abbiamo l'impegno del governo al quale vogliamo credere senza riserve perché non c'è alternativa. Se scattano le clausole si azzera la ripresa». A Sangalli quella annunciata Italia sabato dal premier però «più che una rivoluzione pare l'applicazione di ragionevolezza e buon senso. E' chiaro a tutti, infatti, e noi lo denunciamo da tempo, che l'attuale pressione fiscale, somma di troppi oneri centrali e locali, è incompatibile con qualsiasi realistica ipotesi di vera crescita. Le misure fin ad ora sono andate nella giusta direzione ma sono risultate scarsamente incisive perché è mancata la determinazione di aggredire la spesa pubblica improduttiva per trovare le risorse necessarie a ridurre le imposte in modo generalizzato». Detto questo non mancano i problemi. «Sul fronte internazionale - spiega ancora Sangalli - la crisi greca non è ancora risolta. Sul piano interno maggiore chiarezza sui tempi e sui modi di reperimento delle risorse costituirebbe un buon viatico per rafforzare la fiducia di famiglie e imprese. Secondo il nostro Ufficio Studi, il complesso di clausole ammonta a oltre 70 miliardi cumulati sul triennio 2016-2018. Altri 4,6 miliardi servono per eliminare l'imposta sull'abitazione principale e la deducibilità dell'Imu richiede risorse per almeno un altro paio di miliardi, comprendendo naturalmente la piena deducibilità per tutti i fattori di produzione, compresi negozi e immobili alberghieri. La sfida è davvero ambiziosa e noi non faremo mancare il nostro convinto sostegno».

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca