3) L'intervento del presidente Sangalli all'inaugurazione della Bit

3) L'intervento del presidente Sangalli all'inaugurazione della Bit

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16 febbraio 2012

QUADRO MACROECONOMICO
L'anno in corso sarà all'insegna della recessione. Le previsioni del nostro Ufficio studi per il 2012, nella più ottimistica delle ipotesi, stimano il Pil a -0,6% e i consumi a -0,3%. Previsioni, dunque, che a breve potrebbero essere riviste al ribasso. In questo scenario, si tratta di fare tutto il possibile per rafforzare la crescita, a partire anche dal turismo che rappresenta una grande risorsa per il nostro Paese, soprattutto per il Mezzogiorno, ed è una leva di sviluppo importante su cui puntare ed investire.

NUMERI DEL TURISMO
Il 2011 e soprattutto le prospettive per il 2012 evidenziano profonde incertezze nel settore del turismo. Nell'anno appena trascorso l'Eurostat ha registrato un decremento dei pernottamenti nelle strutture ricettive italiane pari all'1,2%, media di due tendenze opposte: quella dei turisti stranieri, che sono incrementati del 3,9%, e quella degli italiani, che invece sono diminuiti del 5,1%.
Ma, al di là delle scelte legate alle vacanze degli italiani e degli europei, va anche considerata la questione, troppo spesso sottovalutata, della crisi delle imprese industriali e commerciali che influisce sui consumi turistici sia direttamente, tramite la riduzione delle spese per viaggi d'affari, che indirettamente, per effetto delle riduzioni dei costi e delle spese delle imprese.

TURISMO, BIT, INTEGRAZIONE DEI SERVIZI
Oggi le nostre imprese, comprese quelle turistiche, che si trovano a fare i conti con notevoli difficoltà di carattere economico e gestionale, hanno bisogno di essere supportate e sostenute per poter contribuire all'innalzamento del Pil. In questo senso, la Bit, che è la vetrina del nostro Paese sul mondo e rappresenta un importantissimo punto di incontro fra la domanda e l'offerta turistica nazionale ed internazionale, deve diventare parte integrante di un necessario e improcrastinabile processo di rilancio del settore. Dobbiamo puntare maggiormente sugli elementi peculiari e caratteristici del nostro modo di vivere, sulle espressioni e sulle mille declinazioni del Made in Italy che si riflettono anche sul prodotto turistico e che possono contribuire a rafforzare e a distinguere la nostra offerta rispetto a quella dei diretti concorrenti.
Possediamo un patrimonio di inestimabile valore paesaggistico, storico, artistico e culturale che, come tutti i patrimoni, va mantenuto e valorizzato di più e meglio. E, soprattutto, abbiamo altri due asset che nel turismo fanno la differenza: la vocazione all'accoglienza della nostra gente e un territorio che è un grande contenitore di valori, tradizioni e saperi.
Questo nostro patrimonio rappresenta, dunque, un forte attrattore per tutto il territorio in termini di turismo, di enogastronomia, di commercio. Un attrattore da salvaguardare e al cui interno le attività turistiche, commerciali e di servizio vanno valorizzate.
L'integrazione dei servizi è, infatti, un'opportunità da cogliere perché va proprio in questa direzione. Penso, ad esempio, all'importanza del commercio e al richiamo che le strade dello shopping possono esercitare sui turisti, così come alla ricchezza e alla varietà della nostra tradizione enogastronomia che arricchisce la nostra offerta turistica.
Promuovere e supportare concretamente un'integrazione sistemica tra i settori del ricettivo, del trasporto, dell'intermediazione, dell'enogastronomia, della cultura e dell'intrattenimento in genere, è il segno di un nuovo modo di intendere il turismo.

TURISMO SOSTENIBILE E QUALITA' DEL TURISMO
Ma in gioco c'è anche la vivibilità, la conservazione, la tutela ambientale del nostro Paese. La sfida è, dunque, doppia: da un lato, rispondere alle aspettative e ai bisogni dei flussi turistici, intercettando i "nuovi turisti" dei Paesi emergenti e interpretando le esigenze dei viaggiatori contemporanei, e, dall'altro, assicurare uno sviluppo e una gestione della risorsa turistica appropriati ed in armonia con la popolazione residente, con il territorio e con l'ambiente.
Ecco, quindi, l'importanza di un turismo che sia davvero sostenibile, perché solo sulla base dei criteri di sostenibilità si può creare valore aggiunto per i nostri territori senza mettere a repentaglio il mantenimento e la salvaguardia del patrimonio storico, culturale e ambientale.
Per questo dobbiamo puntare sulla qualità: qualità dell'accoglienza, dei luoghi e dei servizi. E anostro avviso sono tre i passaggi ineludibili:
1 - Una promozione del territorio che contempli l'offerta dei grandi centri turistici insieme a quella dei borghi più piccoli e limitrofi. Un'offerta, dunque, completa e complessiva in grado, da una parte, di esercitare un più forte richiamo anche su altre aree del territorio e, dall'altra, di "disciplinare" i flussi turistici nei centri maggiori e più attrattivi e di scongiurare il rischio di massificazione e degrado.

2- Favorire la destagionalizzazione per accogliere un maggior numero di visitatori spalmati su tutto l'anno e permettere agli operatori turistici di lavorare con più serenità e regolarità. E qui non bastano soltanto le buone intenzioni. Ci vogliono politiche mirate ed anche una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle imprese.

3- Mirare alla qualità dei turisti con campagne di sensibilizzazione per visitatori più attenti ai temi della tutela dell'ambiente e del territorio.

EXPO 2015
Vanno afferrate al volo, anche per il nostro turismo, le potenzialità straordinarie dell'appuntamento di Expo 2015 dedicato al grande tema dell'alimentazione e dei diritti universali ad un'alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta.
Nell'alimentazione, la relazione tra prodotto e territorio è fortissima. E la difesa delle tradizioni alimentari, che non rappresenta una chiusura autarchica all'avanzata della modernità, assume un significato culturale e sociale di grande importanza.
Il mondo, e soprattutto il nostro Paese, è caratterizzato da molte e differenti "tradizioni alimentari", dove il cibo rappresenta un insieme di valori materiali, estetici, culturali e sociali essenziali per il benessere delle persone e dei territori.
La progressiva omologazione culturale di cui anche il cibo è oggi vittima rischia di compromettere la nostra tradizione enogastronomica e della ristorazione. I nostri turisti devono, dunque, poter continuare a contare su una miriade di prodotti e di formule che non hanno pari al mondo, scegliendo tra l'accoglienza di un bar o di un locale informale e quella più ricercata di un ristorante tradizionale o tipico.
La vera grande occasione che deve venire dall'Expo travalica, pertanto, la durata temporale dei sei mesi dell'esposizione, e consiste nella possibilità di mostrare al mondo in un'esposizione universale, al tempo stesso, la molteplicità e l'unicità del nostro Paese, promuovendo il nostro patrimonio agro-alimentare, i nostri prodotti, il nostro turismo, i nostri servizi, in una sola parola il nostro sistema-Paese.

POLITICHE PER IL TURISMO
C'è la necessità di ottimizzare, di fare rete e sistema di servizi, così come c'è bisogno di innovare sul piano organizzativo e tecnologico. Reti e distretti turistici, soprattutto nel Mezzogiorno, devono costruire operazioni di prodotto destinate a ben individuati segmenti di domanda internazionale. E una specifica attenzione va dedicata al turismo degli italiani, che vale oltre il 60% della ricchezza prodotta dal settore. Rispondere a queste esigenze è anche una responsabilità delle imprese, che, certo, devono perseverare nel rafforzamento di produttività, qualità e professionalità, ma anche nel far diventare il turismo un business permanente.
Le politiche pubbliche - anche a parità di risorse date - possono svolgere un ruolo importante di sollecitazione e sostegno, migliorando accessibilità e dotazioni infrastrutturali del Paese, utilizzando una sempre più unitaria governance delle politiche per il turismo.
C'è, dunque, bisogno di una politica del turismo forte e coordinata tra tutti i soggetti istituzionali, sia a livello centrale che locale, con la piena partecipazione dei protagonisti pubblici e privati del settore.
Nella consapevolezza, però, che il turismo nasce e si sviluppa sul territorio e che, da questo punto di vista, gli enti locali rappresentano un interlocutore fondamentale e prezioso per il nostro sistema turistico.
Perché affrontare e vincere le grandi sfide richiede unità. L'obiettivo di raddoppiare il contributo del turismo al Pil del nostro Paese nei prossimi anni non è, infatti, irrealistico ma semplicemente ambizioso.

 

 

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