A L'Aquila un referendum per far tornare a vivere il centro storico

A L'Aquila un referendum per far tornare a vivere il centro storico

Confcommercio promuoverà una consultazione tra i cittadini per conoscere il loro parere sull'eventualità di riportare o meno nel centro storico gli uffici comunali e quelli pubblici.

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9 ottobre 2015

Un referendum tra i cittadini per decidere se riportare o meno nel centro storico gli uffici comunali e quelli pubblici. E' ciò che ha in animo di organizzare Confcommercio L'Aquila, ricordando che "nelle scorse settimane si è sviluppato un dibattito politico che ha riguardato la possibilità di  prevedere che  il cosiddetto Ufficio Unico Comunale potesse o meno essere posizionato nel perimetro del centro storico cittadino". Considerando che studi e valutazione al riguardo sono stati affidati dal Comune all'Ateneo aquilano, la Confederazione provinciale ricorda che "nell'ottobre dell'ormai lontano 2010, unitamente con altre associazioni di categoria, Confcommercio presentò pubblicamente alla presenza del sindaco Cialente e di altri amministratori comunali uno studio sull'argomento.  A tale impegnativo lavoro   parteciparono circa una decina di ingegneri ed architetti, ivi compreso il coordinatore del gruppo di studio l'architetto Angelo Patrizio, responsabile del settore infrastrutture della Confcommercio nazionale. Tale Gruppo di lavoro effettuò oltre seicento sopralluoghi nei locali del centro ed individuò decine di ‘attrattori pubblici' che definì  strategici per il rilancio sociale ed economico della città e del territorio, producendo e donando al Comune anche un plastico che fu per più di un anno appeso ai muri degli Uffici Comunali di Villa Gioia, mentre il corposo studio da allora (ottobre 2010), ‘giace' nei  polverosi  cassetti del nostro Municipio". Visto che il tema torna ora di attualità, "ci siamo determinati a promuovere un referendum cittadino – dice il direttore di Confcommercio L'Aquila,  Celso Cioni - per conoscere cosa gli aquilani ne pensano. Vedremo quanti aquilani vorranno partecipare e così conosceremo gli esiti e cosa  i nostri concittadini immaginano con la mente e cosa sperano con il loro cuore, per il futuro del capoluogo e di chi vuole tornare a viverci ed a lavorarci quotidianamente. Siamo curiosi dell'esito di tale referendum nella consapevolezza che per realizzare davvero il rilancio produttivo ed economico del nostro territorio ferito,  serva a questo punto un vero e proprio ‘piano Marshall ‘ che i nostri piccoli commercianti aspettano e meritano con fiducia dall'aprile  2009 e che, finora, non riescono nonostante tutto, a veder realizzato concretamente".

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