A Milano la carne è meglio "made in Italy"

A Milano la carne è meglio "made in Italy"

Secondo un'indagine realizzata dalla Camera di Commercio di Milano, rientrata la paura della mucca pazza e dell'aviaria, i milanesi continuano a consumare carne e preferibilmente italiana.

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29 febbraio 2008
O MERGO

I milanesi amano la carne “made in Italy “

 

Secondo un’indagine realizzata dalla Camera di commercio di Milano rientrata la paura della mucca pazza e dell'aviaria, i milanesi continuano a consumare carne, prevalentemente pollo (circa 30%), vitello (25%) e manzo (oltre 20%). L’indagine è stata realizzata in occasione dell’incontro “La filiera della carne tra criticità e prospettiveâ€� organizzato dalla stessa Camera di commercio di Milano in collaborazione con Unione del commercio e Associazione Macellai di Milano e provincia e con il patrocinio di Federcarni. Tendenzialmente la carne si consuma nei mesi freddi (quasi il 60% tra inverno e autunno), a cena (58%) e indipendentemente da occasioni particolari (81,2%). Per quelli che hanno ridotto il consumo di carne negli ultimi due anni (22%) i motivi principali sono un nuovo stile di vita (30,5%) o aver iniziato un regime alimentare e dieta (27,1%), solo il 3,4% per paura dell'aviaria, (meno che in Italia 6,3%). E tra chi invece ha consumato più carne, uno su venti l'ha fatto perché il prezzo è più conveniente rispetto ad altri prodotti. I milanesi sono piuttosto fiduciosi nei confronti del sistema di controllo qualità: se il 73,7% si ritiene garantito a sufficienza dalla documentazione sui controlli sanitari presenti nei punti vendita e oltre l'80% si fida delle informazioni che trova nelle etichette, quasi la totalità ha più fiducia nella carne mode in Italy. Se proprio si deve ricorrere a carne estera, meglio quando proviene da Argentina (22,5%), Francia (17,8%) o Germania (10,7%) ma non da Cina o Est-Europa. La carne a Milano si acquista soprattutto nei supermercati (70%), facendo la spesa generale settimanale (60,5%), anche se oltre uno su quattro preferisce servirsi dall'abituale macellaio, soprattutto per una questione di fiducia (49%) e perché considera più garantita la qualità del prodotto (31%). “La qualità della filiera è uno degli elementi più importanti per la garanzia del consumatore - ha dichiarato Carlo Franciosi, membro di giunta della Camera di commercio di Milano â€" e come Camera di commercio insieme alle associazioni di categoria ci siamo impegnati tra i primi, ad esempio sul tema della tracciabilità della carne bovina, in un rapporto stretto tra produttore, commerciante e cliente realizzando un sistema integrato volto a rafforzare l’alleanza tra gli operatori di qualità del mercatoâ€�. “L’evoluzione della rete commerciale ha certamente contribuito ad orientare gli acquisti di carne verso la grande distribuzione organizzata - rileva Maurizio Arosio, presidente dell'Associazione macellai dell'Unione del Commercio e di Federcarni - ma l'indagine conferma come anche a Milano sia assolutamente importante il rapporto di fiducia del consumatore con il macellaio sotto casa che garantisce qualità del prodotto e capacità di servizio ad un prezzo correttoâ€�.

A Milano nel 2007, tra negozi ed ambulanti a posteggio fisso, sono 946 le imprese attive nel commercio al dettaglio di carne, oltre un terzo del totale lombardo. Se tra gli ambulanti non hanno ancora attecchito gli stranieri, nel commercio al dettaglio di carne e prodotti a base di carne, il 13% dei titolari di ditte individuali (circa uno su otto) è straniero. Oltre la metà dei macellai stranieri (il 59%, pari al 7,4% dì tutti i titolari di ditte individuali del commercio al dettaglio carne della provincia) è egiziano. Vale a dire che ogni 500 residenti egiziani della provincia uno fa il macellaio. Alla vendita di carne si dedicano anche marocchini (3,2% del totale, 25% degli stranieri) e tunisini (rispettivamente 1% e 8%),

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