Ad aprile "rifiorisce" la fiducia delle imprese

Ad aprile "rifiorisce" la fiducia delle imprese

Secondo l'Isae, ad aprile si è verificato un sensibile recupero del clima di fiducia tra le imprese manifatturiere. L'indice, al netto dei fattori stagionali, si attesta infatti a 96,5 da 93,6 di febbraio, sui valori più elevati dal maggio 2002.

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29 aprile 2004
Ad aprile “rifiorisce” la fiducia delle imprese

Ad aprile “rifiorisce” la fiducia delle imprese

 

Secondo l’Isae, ad aprile si è verificato un sensibile recupero del clima di fiducia tra le imprese manifatturiere. L’indice, al netto dei fattori stagionali, si attesta infatti a 96,5 da 93,6 di febbraio, sui valori più elevati dal maggio 2002. Recuperano i giudizi sul portafoglio ordini, si consolidano le attese di ripresa dell’attività produttiva e si accentua il decumulo delle scorte di magazzino. La risalita degli ordini, è comune sia ai mercati interni, sia soprattutto a quelli esteri. Tra le altre variabili che non entrano nella definizione del clima di fiducia, si consolidano le attese favorevoli riguardo gli ordini e rimangono invece negative quelle relative all’andamento generale dell’economia, all’occupazione e ai prezzi. Il miglioramento della fiducia è molto forte nei settori di bene di consumo, dove l'indice balza a 101,8 (da 93,5), sui massimi dal dicembre 2000; l’indice cresce anche nei beni intermedi (da 94,2 a 95,4) e scende invece in quelli d’investimento (da 91,3 a 89,5). Per quanto riguarda le aspettative per i prossimi 3-4 mesi, a giudizio delle imprese intervistate, sale il flusso di nuovi ordinativi, migliorano le aspettative sull’andamento delle esportazioni e aumenta il numero dei mesi di produzione assicurata sulla base dell'attuale portafoglio ordini. Indicazioni negative vengono invece dal clima di fiducia delle famiglie che è tornata a scendere bruscamente raggiungendo i valori più bassi dal 1997: il calo più marcato è stato registrato nel Nord Est dove l’indice è sceso a 89,9 da 95,6. “Discesa” più contenuta al Nord Ovest (a 91,3 da 95,6), mentre nel Mezzogiorno si è passati da 89,7 a 85,4 e nel Centro da 94 a 89,3. Per l’Isae, questi andamenti sono il risultato degli scandali finanziari dei primi mesi del 2004: sono infatti peggiorati nettamente in tutte le ripartizioni i saldi relativi alla possibilità e convenienza di effettuare risparmi, e si sono anche leggermente deteriorate le aspettative a breve termine sul mercato del lavoro. Infine, segnali più favorevoli vengono dalle previsioni degli intervistati sulla situazione economica del Paese.

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