Agenti di commercio a convegno a Vicenza

Agenti di commercio a convegno a Vicenza

I temi più "caldi" per il futuro della categoria affrontati nel corso di un convegno organizzato dalla Confcommercio provinciale. Corsi: "il nuovo contratto sarebbe un risultato eccezionale".

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20 gennaio 2009
E’ stato un incontro che ha riunito alla Confcommercio di Vicenza moltissimi agenti e rappresentanti di commercio, quello che

Agenti di commercio a convegno a Vicenza

 

Rinnovo dell’accordo economico collettivo di categoria, studi di settore ed Irap. Ovvero i temi più caldi per il futuro degli agenti di commercio, affrontati a Vicenza nel corso di un convegno organizzato dalla Confcommercio provinciale. Dopo il saluto del presidente di Confcommercio Vicenza, Sergio Rebecca, la parola è passata ad Umberto Maset, presidente dell’Associazione provinciale agenti e rappresentanti Fnaarc–Ascom Vicenza, che ha sottolineato come il lavoro e il ruolo degli agenti di commercio debbano essere visti sempre più come elementi propulsivi per l’attività della casa mandante e non semplicemente come costi fini a se stessi.       

E’ quindi toccato al presidente nazionale Fnaarc, Adalberto Corsi, fare il punto sullo stato delle trattative per il rinnovo degli accordi economici collettivi di categoria, che stavolta dovrebbero portare ad una piattaforma contrattuale garantita, valida sia per gli agenti del settore del commercio che per quelli dell’industria. “Questo sarebbe un risultato eccezionale – ha detto Corsi - poiché verrebbero meno le disparità di trattamento in essere e si avrebbe una maggiore chiarezza nei rapporti contrattuali. Credo che tale accordo sia utile a tutte le parti in causa e che per noi sia oltretutto un ottimo contratto, poiché contiene interessanti novità”.

L’attenzione dell’assemblea si è poi spostata sui temi fiscali, in particolare sull’applicazione dell’Irap e sugli studi di settore. Luigi Strazzella, responsabile fiscale della Fnaarc, ha sottolineato che “gli studi di settore devono rappresentare una fotografia veritiera della categoria e non essere, come ora, uno strumento fiscale studiato a tavolino con il quale il fisco può chiedere maggiori imposte. La nostra azione va verso un riconoscimento della particolarità dell’attività dell’agente, che è fatta principalmente dalla capacità lavorativa di ciascuno, estremamente sensibile alle situazioni economiche e alle evoluzioni del mercato”.

 

 

 

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