Agenti di commercio: "il fisco ci tartassa"

Agenti di commercio: "il fisco ci tartassa"

Parte da Torino la mobilitazione della categoria, rappresentata dalla Fnaarc. Corsi: "siamo martoriati da una tassazione del 60 per cento e da regole fiscali che non rispettano la realtà del nostro lavoro". Ingiusti Irap e studi di settore.

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8 marzo 2010
E’ partita da Torino la protesta degli agenti di commercio, “martoriati – ha detto il presidente della Fnaarc, Adalberto Corsi

E’ partita da Torino la protesta degli agenti di commercio, “martoriati – ha detto il presidente della Fnaarc, Adalberto Corsi - da una tassazione del 60% e da regole fiscali che non rispettano la realtà del lavoro della categoria”.

In un incontro svoltosi sabato scorso nel capoluogo piemontese Torino per fare il punto della situazione della categoria, anche alla luce delle nuove misure antismog sempre più frequenti soprattutto nel Nord, “che penalizzano gli agenti, lavoratori autonomi senza orario e senza domeniche”, come ha sottolineato ancora Corsi, gli agenti e i rappresentanti di commercio hanno ribadito i punti centrali della loro protesta. “Chiediamo che anche il Piemonte e le altre Regioni interessate adottino provvedimenti sul traffico come è accaduto in Lombardia - ha spiegato Gino Mattiolo, presidente Fnaarc Torino - dove sono state stabilite deroghe per gli agenti che non possono bloccare il loro lavoro per intere giornate a danno dell’intera categoria, ma anche del commercio nazionale”. Corsi e Mattiolo hanno poi ricordato come siano ingiusti per gli agenti, che sono lavoratori autonomi, l’Irap e gli studi di settore. “Gli agenti non sono una categoria a rischio di evasione - ha concluso Corsi - in quanto le loro fatture di provvigioni sono alla luce del sole. Vanno assolutamente rivisti i parametri al ribasso, altrimenti diventerà impossibile l’accesso alla professione anche per le giovani generazioni”.

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