Allarme Fipe: "Troppi fanno ristorazione con regole diverse"

Allarme Fipe: "Troppi fanno ristorazione con regole diverse"

Per il presidente Stoppani "c'è un eccesso di offerta nel settore della somministrazione del cibo''. L'Italia ha una densità imprenditoriale che supera del 40% la media europea ma ''c'è molta improvvisazione, in un lavoro che invece richiederebbe requisiti di etica e capacità imprenditoriale''.

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14 aprile 2015
Fino a pochi anni le alternative per un pasto veloce erano pochine: pizzeria 'a taglio', la trattoria, un baretto, e d'estate il chiosco sulla spiaggia. Più di recente é arrivata la pizza a domicilio. Ma adesso arrivano a casa anche gli chef, le casalinghe fanno home-restaurant, impazzano le ape-car col cibo di strada, e in vacanza si mangia in agriturismo. E presto saranno i droni a consegnare il pasto in ufficio, oltre ai micro-catering di cucina contemporanea. "C'è un eccesso di offerta nel settore della somministrazione del cibo'' ha detto Lino Stoppani, presidente della Fipe, in occasione di una tavola rotonda promossa da 'Italia a tavola' a Firenze, con la partecipazione del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, Fipe-Confcommercio, Coldiretti, e per gli chef, Massimo Bottura. L'Italia, ha sottolineato Stoppani ha una densità imprenditoriale che supera del 40% la media europea, secondo una elaborazione Fipe su dati Eurostat. Nella Ue a 28 Paesi ci superano, in termini di densità di pubblici esercizi, Portogallo, Grecia e Spagna. Da Nord a Sud sono oltre 257mila le imprese della ristorazione, secondo una elaborazione Fipe su dati Istat del censimento 2011, con circa 130mila bar, gelaterie e pasticcerie, oltre 125mila ristoranti, più di 1500 imprese attive nella ristorazione collettiva per un totale di oltre 750 mila addetti. La stima attuale arriva a contare 300mila imprese di ristorazione, con un valore aggiunto attivato dal settore che sfiora i 40 miliardi di euro.  ''In 5 anni hanno chiuso i battenti circa 50mila imprese di settore e a causa della crisi quasi 8 miliardi sono andati in fumo: 3 miliardi di veri e propri tagli e 5 di mancata crescita'' ha detto Stoppani, sottolineando che ''c'è molta improvvisazione, in un lavoro che invece richiederebbe requisiti di etica e capacità imprenditoriale''.  ''La questione organizzativa é cruciale - ha concluso il ministro delle Politiche agricole e alimentari Maurizio Martina
- ed Expo sarà un acceleratore del processo. Ma non si possono fare grandi cambiamenti solo affidandosi alle leggi, serve un salto di qualità nei rapporti tra ristorazione e agricoltura nella consapevolezza che qui c'é la nuova economia''. 

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