Alto Adige, cresce il fronte per la chiusura domenicale

Alto Adige, cresce il fronte per la chiusura domenicale

L'Unione commercio turismo servizi rilancia l'appello: "la domenica libera nell'interesse delle aziende familiari, dei collaboratori e dei consumatori".

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1 luglio 2013

Cresce, in Italia, il fronte a favore della chiusura domenicale e festiva nel commercio. L'Unione commercio turismo servizi Alto Adige accoglie con soddisfazione questa tendenza contraria alla totale liberalizzazione degli orari di apertura nel commercio al dettaglio. "Un'apertura domenicale generalizzata – spiega il presidente dell'Unione, Walter Amort – è nemica delle aziende familiari e danneggia anche il commercio di vicinato e la qualità della vita nei quartieri delle città e nei paesi". Fatta salva l'eccezione delle località turistiche, l'Unione si esprime quindi a favore del principio della chiusura domenicale. Anche l'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha recentemente ricordato la necessità di rimettere la questione della domenica libera al centro dell'attenzione. Il suo appello era rivolto soprattutto alla politica, invitata a tenere conto della necessità di un riposo settimanale e a fissare, di conseguenza, delle linee guida in materia di orari di apertura e chiusura che tengano conto delle esigenze delle famiglie. Tale appello è stato quindi rilanciato anche da una nota aziende commerciale del settore alimentare che, nell'Italia settentrionale e centrale, occupa circa 8.000 dipendenti. Essa ha infatti stabilito di tenere chiusa la stragrande maggioranza dei propri punti vendita di domenica, sia per motivi economici che per il benessere delle famiglie, sperando che tale scelta sia di esempio agli altri operatori del settore. "Fin dal primo momento – ricorda Amort – l'Unione si è battuta contro questa ondata di liberalizzazioni evidentemente male interpretata, ed è convinta che una regolamentazione del settore sarebbe di interesse per le aziende familiari, per i collaboratori delle stesse e, in ultima analisi, anche per i consumatori. In Germania e Austria, ad esempio, esistono severi regolamenti riguardanti le aperture dei negozi: tutti prevedono la chiusura domenicale degli esercizi. In Baviera, per esempio, sono permesse solo quattro domeniche di apertura all'anno". Le piccole e medie aziende a conduzione familiare non sono in grado di tenere aperto 24 ore al giorno. Ciò è discriminante, perché favorisce la formazione di grandi agglomerati commerciali e, quindi, una diminuzione della concorrenza. L'Unione ha messo a disposizione delle aziende associate un cartello e degli adesivi dedicati proprio a questo tema. Grazie a questo materiale i commercianti possono rendere nota la propria adesione al principio della chiusura domenicale e spiegare alla propria clientela i motivi a sostegno della propria scelta. I cartelli e gli adesivi possono essere ordinati gratuitamente sul sito www.unione-bz.it.

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