Anseb: "Una riduzione che toglie il pane di bocca ai lavoratori"

Anseb: "Una riduzione che toglie il pane di bocca ai lavoratori"

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25 giugno 2012

"Ridurre l'importo del buono pasto dei dipendenti pubblici a 5,29 Euro, cioè la soglia massima esentasse, significa tornare al valore di acquisto di 15 anni fa e quindi togliere fisicamente il pane dalla bocca a tanti lavoratori senza far risparmiare in maniera significativa lo Stato". Lo sostiene Franco Tumino, presidente Anseb, l'associazione delle società emettitrici buoni pasto aderente a Fipe-Confcommercio, commentando alcuni contenuti della spending review. Anseb sostiene per il tramite di uno studio recentissimo effettuato dall'Università Bocconi di Milano che, anzi, è di otto Euro il valore minimo attualizzato del buono pasto e che è possibile innalzare il valore esentasse fino a tale cifra senza gravare sulla spesa pubblica. Secondo gli esperti della Bocconi è possibile vincere questa sfida se il buono pasto venisse utilizzato nella maniera corretta, cioè destinato esclusivamente alle spese alimentari e non per comperare calze, detersivi e quant'altro. "Ci meravigliamo - conclude Tumino - come lo Stato pensi di ridurre l'importo di uno dei pochi strumenti di pagamento interamente tracciabili dall'inizio alla fine della filiera".

 

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