Apprendistato: il Governo tira dritto

Apprendistato: il Governo tira dritto

Nonostante la palese disparità di trattamento tra settori economici denunciata da Confcommercio, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo di riforma.

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28 luglio 2011

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo che riforma l'apprendistato. 'In seguito all'approvazione, il Ministero del Lavoro ha emanato una nota in cui si sottolinea che "con il testo approvato l'apprendistato si appresta a diventare il canale tipico di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro attraverso un contratto di qualità che coniuga
formazione e continuità occupazionale'' e si spiega che ''l'apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato con finalità formative e occupazionali''. Il provvedimento, prosegue la nota ''garantisce una maggiore agibilità dello strumento, per lavoratori e imprese, attraverso una drastica semplificazione della materia che diviene omogenea sull'intero territorio nazionale. In soli sette articoli di legge, presentati nella forma del Testo Unico, viene infatti racchiusa l'intera regolamentazione della materia''. L'applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale è previsto sia garantita ''attraverso una piena valorizzazione della contrattazione collettiva nazionale di settore, a cui farà seguito il graduale e completo superamento delle attuali regolamentazioni di livello regionale. Il regime transitorio è destinato a durare non più di sei mesi. Dopo di che troveranno
applicazione integralmente le nuove disposizioni cosi' come complementate e adattate settore per settore dalla contrattazione collettiva. Unica eccezione il settore pubblico per il quale si dovrà attendere un decreto di ''armonizzazione'' della Presidenza del Consiglio dei Ministri''. E' previsto inoltre che gli accordi interconfederali e i contratti collettivi potranno stabilire, accanto ai profili
di natura più strettamente economica e contrattuale, la durata e le modalità di erogazione della formazione per l'acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche, nonché la durata, anche minima, del contratto che, per la sua componente formativa, non potrà comunque essere superiore a tre anni (cinque per le figure professionali dell'artigianato). Tra le novità, il Ministero segnala poi l'estensione dell'apprendistato di alta formazione, utilizzabile ora anche
ai fini del praticantato e per la selezione di giovani ricercatori da inserire in impresa. Fondamentale per contrastare la dispersione scolastica e avviare un riallineamento tra la domanda e l'offerta di lavoro è poi il rilancio dell'apprendistato di primo livello che diviene ora utilizzabile non solo per i minorenni ma anche per gli under 25, con la possibilità di conseguire in ambiente di lavoro,
sulla falsariga del modello duale tedesco, una qualifica triennale o un diploma professionale quadriennale rilasciati dalle Regioni''. A settembre Governo, Regioni e parti sociali si troveranno
per discutere la parallela rivisitazione dei tirocini formativi e di orientamento - stage - in modo da prevenirne drasticamente gli abusi e valorizzarne le potenzialità quale canale di primo contatto dei giovani col mondo del lavoro.

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