Aprile positivo per il mercato europeo dell'auto
Aprile positivo per il mercato europeo dell'auto
Acea ha rilevato una crescita del 6,9%, il miglior risultato in volume dal 2009, trainata soprattutto dall'Italia (+24,2%). Unrae: " le Case e le loro concessionarie si stanno sostituendo allo Stato nell'esigenza di ringiovanire il parco circolante". Federauto: "il rimbalzo potrebbe arrestarsi senza nuove misure fiscali".
Le vendite di automobili in Europa nel mese di aprile sono cresciute del 6,9% grazie al generalizzato recupero dell'economia ed agli sforzi commerciali messi in campo in diversi Paesi dalle Case e dalle proprie teti distributive. Le vetture vendute nel mese, secondo i dati diffusi da Acea, l'Associazione dei Costruttori europei, sono state 1.209.551 rispetto alle 1.131.946 dello stesso periodo 2014, evidenziando il miglior risultato in volume dal 2009. Nei primi quettro mesi le immatricolazioni hanno raggiunto le 4.848.058 unità, in aumento dell'8,1% con circa 362.500 auto vendute in più del gennaio-aprile 2014. Dei cinque mercati principali questa volta è soprattutto l'Italia a spingere l'andatura grazie al +24,2%registrato in aprile, mentre gli altri quattro Paesi crescono, nel mese, meno della media europea.
Il commento dell'Unrae
"La crescita del mercato italiano – afferma Romano Valente, direttore generale dell'Unrae - oltre che sostenuta dal noleggio a breve e lungo termine per le ragioni ormai note, è legata all'aumento degli acquisti da parte dei privati, grazie soprattutto al poderoso sostegno commerciale delle Case e delle reti, che però non è finanziariamente sostenibile nel medio e lungo periodo". "Di fatto, tutte le Case e le loro concessionarie si stanno sostituendo allo Stato nell'esigenza di ringiovanire il parco circolante. A questo ritmo di sostituzione, tuttavia, si impiegheranno molti anni per rinnovarlo significativamente. Occorre invece – conclude Valente - che questo processo sia accelerato attraverso, ad esempio, il sostegno fiscale alle famiglie con la detraibilità di parte dei costi di acquisto ed anche alle imprese con la revisione della fiscalità delle auto aziendali, considerando che una migliore rotazione delle stesse renderebbe disponibile un usato più fresco che sarebbe di aiuto al rinnovo del parco anziano". In definitiva, hanno contribuito alla crescita dell'Europa anche mercati piccoli come Portogallo, Irlanda e Grecia, mentre gli unici mercati di volume in negativo sono stati Belgio e Olanda.
Il commento di Federauto
Per il presidente Filippo Pavan Bernacchi "Italia, Portogallo e Grecia - Paesi sin qui maggiormente in difficoltà sul fronte del mercato dell'auto – registrano un rimbalzo che sino ad oggi era riuscito solo alla Spagna (+23,9% nel primo quadrimestre). Spagna aiutata però dal piano statale PIVE per sostenere la domanda. In Italia invece, nella totale assenza delle istituzioni, le uniche iniziative arrivano dalle promozioni delle Case e dal conseguente sacrificio dei concessionari, costretti a rinunciare a gran parte delle proprie marginalità per alzare i volumi. Sacrificio che può durare un periodo molto limitato perché non sostenibile dai nostri bilanci. Per questo temiamo che il ‘rimbalzo' italiano possa essere di breve durata". Per Pavan Bernacchi: "Noi concessionari continuiamo ad essere scettici ritenendo che solo un programma governativo di serie misure di sostegno alla domanda privata potrebbe determinare una svolta strutturale in un momento in cui si riscontrano segnali di reattività del mercato. Stiamo parlando – ha concluso il presidente della Federazione che rappresenta tutti i concessionari italiani di auto, veicoli commerciali, industriali e autobus - di Iva agevolata e della possibilità di favorire la detraibilità e deducibilità per gli acquisti aziendali".