Ascom Padova torna a criticare l'aumento Imu

Ascom Padova torna a criticare l'aumento Imu

L'aliquota maggiorata mette in crisi il servizio dell'Ascom per convincere i proprietari a ridurre i canoni di locazione dei negozi in difficoltà.

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7 novembre 2012


"L'IMU, così come è stata maggiorata dai Comuni del Padovano, sta vanificando il nostro impegno volto a favorire un avvicinamento tra locatori e conduttori in campo commerciale". Patrizio Bertin, vicepresidente dell'Ascom Confcommercio e presidente di Padova città, è deluso. "Da qualche mese - segnala il rappresentante dell'Ascom - abbiamo attivato, presso il nostro ufficio cittadino, un servizio di consulenza ed assistenza per superare un problema che sta diventando sempre più pressante: la difficoltà dei conduttori di pagare affitti concordati in tempi non di crisi ed oggi oggettivamente troppo alti per quello che è il trend economico". Semplice la proposta di mediazione dell'Ascom: ridurre il canone per evitare che il negoziante, dopo aver lasciate insolute alcune mensilità, possa decidere di chiudere. In altri termini: una contenuta rinuncia per il proprietario in cambio di una prosecuzione del rapporto. "Dopo i primi momenti di reciproco sospetto - continua Bertin - siamo riusciti a portare in porto più di un accordo e, con ogni probabilità, il ritmo si sarebbe intensificato. Poi però è arrivata la data del 31 ottobre... " E con la fine di ottobre è arrivata anche la modifica, quasi sempre in aumento, dell'aliquota IMU da parte dei Comuni e, soprattutto, da parte del capoluogo. "Subito dopo l'approvazione della nuova aliquota - prosegue il vicepresidente dell'Ascom - abbiamo dovuto raccogliere più di una rinuncia da parte di proprietari che eravamo riusciti a convincere a valutare l'ipotesi di uno sconto e che adesso, visto l'inasprimento della tassa, non intendono più venire incontro alle aspettative dei commercianti abbassando loro il canone. In altre parole si concretizza ciò che andiamo sostenendo da tempo: le tasse drenano risorse dall'economia e, così facendo, mettono a rischio la prosecuzione di molte attività". "In ogni caso - conclude Bertin- è nostra intenzione contattare le rappresentanze dei proprietari in modo da giungere ad un accordo quadro che possa soddisfare gli uni e gli altri".

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