Ascom Torino: "no ad annunci spot, sì a politiche attive"

Ascom Torino: "no ad annunci spot, sì a politiche attive"

Inviato alle autorità regionali un documento in sei punti in cui si evidenziano i "problemi più impellenti" che si trova oggi ad affrontare il mondo commerciale e dei servizi dell'area torinese, che vive una situazione di crisi allarmante.

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17 novembre 2009
CRISI: ASCOM TORINO, NO AD ANNUNCI SPOT SI' A POLITICHE ATTIVE = (AGI) - Torino, 16 nov - Provvedimenti correttivi ed urgenti

Provvedimenti correttivi ed urgenti per recuperare al settore del commercio torinese “quel ruolo centrale, economico e sociale, che periodicamente, soprattutto in prossimità di consultazioni elettorali, la stragrande maggioranza delle forze politiche riscopre e si impegna a salvaguardare, salvo poi disattendere le attese”. Così la presidente dell’Ascom torinese, Maria Luisa Coppa, ha presentato il documento in sei punti inviato alle autorità regionali ed alla presidente dell’Anci piemontese, Amalia Neirotti, in cui si evidenziano i “problemi più impellenti” che si trova oggi ad affrontare il mondo commerciale e dei servizi dell’area torinese, che vive una situazione di crisi allarmante. Le vendite al dettaglio, nei primi otto mesi del 2009, hanno subito una flessione del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; l’occupazione nei primi sei mesi risulta sotto di 7mila addetti, come risultato di una massiccia contrazione nel comparto dei lavoratori autonomi (-14mila, corrispondente a quasi l’11,4%) solo parzialmente compensata dalla crescita di circa 7mila unità in quello dei dipendenti.

“Il quadro - sottolinea Coppa - è decisamente preoccupante e se è vero che tutte le tipologie distributive subiscono gli effetti della contrazione dei consumi, è anche vero che sono soprattutto le aziende di più piccola dimensione a sopportare i maggiori costi della crisi”. Il documento dell’Ascom torinese chiede, quindi, una nuova normativa sulle aperture domenicali e festive per evitare “una situazione di sostanziale anarchia che va a beneficio dei più furbi”; tavoli zonali nelle procedure di rilascio di autorizzazioni relative a grandi strutture; interventi di sostegno per la valorizzazione del commercio nei grandi Comuni ed una particolare attenzione per quanto riguarda “il nesso fra sviluppo immobiliare e commercio”.

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