Ascom Torino: terzo mandato per Maria Luisa Coppa

Ascom Torino: terzo mandato per Maria Luisa Coppa

La presidente Coppa è stata riconfermata alla presidenza per il quinquennio 2012-2016. "L'Ascom del futuro non sarà più fortino ma bussola per il mondo delle imprese".

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4 luglio 2012

Terzo mandato alla presidenza dell'Ascom di Torino e provincia per Maria Luisa Coppa. A riconfermarla, con mandato quinquennale (in base al nuovo Statuto), alla guida dell'Associazione di Commercio, Turismo, Servizi e Trasporti di Torino e provincia, è stata ieri sera l'Assemblea Elettiva riunita in via Massena per il rinnovo delle cariche sociali. Maria Luisa Coppa ha ottenuto il consenso plebiscitario dell'Assemblea, che dopo gli interventi di bilancio e di accettazione della candidatura e del mandato, ha provveduto anche alla nomina dei cinque Vicepresidenti, con le tre riconferme di Bruno Graglia (Trasporti), Gino Mattiolo (Servizi), Carlo Nebiolo (Turismo) e le due new entry di Enrico Martinalli e Mauro Rosada (Commercio). L'Assemblea elettiva ha infine provveduto ad eleggere Consiglio, Sindaci e Probiviri. "La mia riconferma alla guida dell'Associazione non può non tenere conto del momento quanto mai difficile e delicato per l'intero Paese e, in modo particolarmente accentuato per il nostro territorio, dovuto alla grave crisi economica che ormai da mesi e mesi erode i livelli occupazionali ed il potere d'acquisto delle famiglie mettendo sempre più a rischio la tenuta ed il futuro di tante nostre imprese". I venti di crisi sono stati l'incipit dell'intervento della presidente Coppa, che ha poi proseguito con un accorato appello al mondo politico. "Alla politica chiediamo - ha sottolineato la presidente - di non limitarsi all'enunciazione di grandi proclami che tali restano, stentando a calarsi- per migliorarla- nella vita quotidiana dei cittadini. Ai nostri Politici chiediamo anche di non sottostare in modo troppo riverenziale, come spesso oggi avviene, alle 'superiori' ragioni della Finanza, da cui per altro è partito lo tsunami devastante della crisi mondiale, o alla ricerca di facili consensi, facendo invece delle precise scelte di campo indirizzate a scommettere con rapidità e decisione - il tempo è scaduto! - sullo sviluppo e sulla crescita, puntando a tutto campo sulle ragioni vere e concrete dell'economia reale, del mondo dell'impresa e del lavoro". "Senza queste condizioni, fare rappresentanza delle nostre piccole e medie imprese non è stato e non è certo facile". "Nonostante tutto, come Ascom, non abbiamo mai rinunciato a far sentire forte la loro voce e le loro richieste e quando ci è parso che le condizioni lo richiedessero, come é avvenuto l'11 maggio scorso, non abbiamo esitato a lanciare la mobilitazione delle nostre aziende che in migliaia hanno aderito all'invito alla grande 'fiaccolata' da piazza Carignano a piazza Castello, per dire al Governo, ai Partiti ed alle Istituzioni locali: Attenzione non ce la facciamo più! Senza ripresa economica e dei consumi e un abbassamento della pressione fiscale non c'è futuro! Se chiudono le nostre imprese chiude l'Italia!". E' fuori dubbio, alla luce del progressivo deterioramento della situazione economica e in un mercato ormai sostanzialmente libero, con regole sempre più snelle ed essenziali, che l'Ascom del futuro debba diventare sempre più uno strumento a servizio delle imprese e sempre meno un apparato burocratico autoreferenziale e di mera rappresentanza. L'Ascom del futuro deve quindi passare dall'essere "Fortino" all'essere "Bussola" per le imprese. "Dimentichiamoci- sottolinea Coppa - della vecchia immagine di un'Associazione vista solo come arroccato 'fortino di difesa' degli interessi delle imprese associate. Interessi che pure non vanno dimenticati, ma oggi come oggi, soprattutto 'guidati' attraverso nuovi strumenti suggeriti, analizzati e condivisi. Associazione non più 'Fortino' dunque ma 'Bussola', dove il Nord è da individuarsi e da definire insieme-tecnici e imprenditori - per avviare un percorso in grado di progredire e migliorare nel tempo, in fatto di Formazione, soprattutto, di Credito e di Servizi". "Sicuramente sarà questa la nostra linea ispiratrice per i prossimi anni". Linea che non potrà prescindere da rapporti di confronto e collaborazione sempre più intensi e trasparenti con le Istituzioni locali. Consapevoli del fatto che le politiche di rigore di questi ultimi anni hanno comportato e comporteranno ancora pesanti tagli nella disponibilità di dotazioni pubbliche a sostegno dei nostri settori, la nostra azione di rappresentanza politica, nei confronti delle istituzioni locali, riteniamo debba muoversi essenzialmente a due livelli: "da un lato nella richiesta di rigorose politiche, anche in ambito locale, di lotta agli sprechi e di spesa oculata, finalizzate a ridurre il carico dei tributi locali su imprese e famiglie"; "per altro verso, nel rivendicare e concorrere alla definizione di idonee politiche di sostegno allo sviluppo economico ed occupazionale che vedano a pieno titolo inclusi anche i nostri settori".
Tema questo, quanto mai importante, in vista della definizione da parte della Regione della prossima programmazione dei Fondi strutturali europei che di fatto rappresentano il più importante, se non unico ormai, strumento di sostegno a tali politiche. Ecco dunque i temi su cui ci dovremo impegnare fin da subito: normative di settore, valorizzazione dei territori, potenziamento del turismo"Temi certi su cui dovremo assicurare il nostro impegno e, nel contempo, la nostra vigilanza nei confronti della Regione e dei vari Comuni riguarderanno sicuramente gli sviluppi della nuova legge urbanistica regionale così come la revisione dei criteri di sviluppo del commercio, delle varie normative settoriali e i nuovi provvedimenti connessi alla salvaguardia e alla valorizzazione dell'ambiente". "Un particolare impegno dovremo anche riservare alle strategie di valorizzazione dei territori, in termini di patrimonio storico e culturale, di risorse naturali ed ambientali, di eccellenze locali e potenzialità turistiche". Temi su cui da tempo l'Ascom e le sue imprese stanno lavorando con grande passione, ben consapevoli che proprio la voce "turismo" (in tutte le sue varianti, prima fra tutte quella del "turismo congressuale") rappresenta, in un contesto di crisi pressoché totale, una delle poche carte vincenti e spendibili per la crescita del nostro territorio e della nostra Regione.
"Certo alle politiche del turismo non giovano né l'ipotesi dell'incremento delle aliquote Iva, né l'idea di una tassa di soggiorno che non sia finalizzata e reinvestita nel settore, né l'impatto dell'Imu e altri balzelli o provvedimenti tesi a far cassa ma a frenare uno dei pochi motori capaci di far ripartire per davvero la nostra economia". Rapporti con il mondo del Credito e potenziamento di AscomFidi Piemonte La stretta creditizia, imposta in questi anni dal Sistema Bancario è stata sicuramente fra le concause di tante situazioni di difficoltà che hanno coinvolto molte delle nostre aziende. "Nostro impegno, già attivato nel passato ma che dovrà ancor di più intensificarsi nel futuro, sarà quello di lavorare per riattivare il più possibile il flusso del credito nei confronti, soprattutto, delle piccole e medie imprese, attraverso concreti progetti di collaborazione".
Senza dimenticare "le nostre strategie di potenziamento, consolidamento e sviluppo di AscomFidi Piemonte attivate nell'ottica di consentire alla nostra cooperativa di garanzia di diventare Soggetto 107 (vigilato direttamente dalla Banca d'Italia) e di rafforzare in tal modo le opportunità di aiuto alle imprese nell'accesso al credito". Un elemento di criticità che ha finora impedito di cogliere tutta una serie di opportunità derivanti dall'applicazione dei contratti di lavoro sono state in questi ultimi anni sicuramente le relazioni con le Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori di Settore con particolare riferimento alle tematiche connesse alla bilateralità. "Ultimamente paiono però profilarsi - ha concluso la presidente - su questo versante taluni timidi segnali di apertura che come Ascom, nell'ambito degli indirizzi e delle linee dettati dalla contrattazione di livello nazionale, credo dobbiamo saper cogliere e stimolare, mettendo anche in conto l'inevitabile superamento, da entrambe le parti, di anacronistici posizionamenti ideologici. E ciò a fronte dell'importanza della partita e dei possibili benefici diretti che ne possono derivare per le nostre imprese e per i loro dipendenti".

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