Assicurazioni: agenti e consumatori uniti contro l'aumento delle tariffe

Assicurazioni: agenti e consumatori uniti contro l'aumento delle tariffe

Nei prossimi anni circa 5000 agenzie saranno costrette a cessare l'attività, con una presumibile perdita di posti di lavoro per 25.000 operatori, tra dipendenti e collaboratori e un giro d'affari complessivo di circa 10 miliardi di euro.

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11 dicembre 2009
COMUNICATO STAMPA

Venerdì 11 dicembre si è tenuta a Roma una conferenza stampa promossa dagli agenti di assicurazione cha fanno capo allo Sna-Unapass, insieme alle associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino). Obiettivo principale “richiamare l’attenzione dei mass media sui segnali che si stanno registrando nel mercato assicurativo italiano e, al contempo, sensibilizzare le Autorità e le Istituzioni competenti affinché vengano sanate le anomalie fin qui evidenziate”. “Dopo lo sciopero nazionale del 27 novembre scorso – si legge in una nota -  indetto a sostegno del Gruppo Agenti Aurora per protestare contro la politica annunciata da UGF Assicurazioni di dismissioni di portafoglio clienti e di chiusura di agenzie particolarmente nelle aree meridionali del Paese, il Sindacato Nazionale Agenti (SNA) e l’Unione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione (UNAPASS), hanno inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri e, per conoscenza, ai Ministeri dell’Interno e dello Sviluppo economico, all’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private (ISVAP), all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), all’Associazione nazionale delle imprese di assicurazione (ANIA) e alle Associazioni dei consumatori una lettera di denuncia delle operazioni di ristrutturazione distributiva che le imprese hanno annunciato e in alcuni casi già messo in atto, a danno delle agenzie e dei loro clienti”. “La perdurante congiuntura economico-finanziaria negativa – si legge ancora nel documento - e l’imperante crisi di redditività agenziale fanno da sfondo ad un cupo scenario nell’ambito del quale nei prossimi anni circa 5000 agenzie saranno costrette a cessare l’attività, con una presumibile perdita di posti di lavoro per 25.000 operatori, tra dipendenti e collaboratori, e un giro d’affari complessivo di circa 10 miliardi di euro”. Il presidente Unapass, Massimo Congiu, ha sottolineato che “iniziative come l’aumento delle tariffe, la disdetta e la liberalizzazione dei portafogli auto, la dismissione delle polizze rami danni colpite da sinistro, la revoca dei mandati agenziali e le dimissioni forzate da parte degli Agenti, la chiusura o l’accorpamento delle agenzie, si traducono in un generale scadimento del livello di qualità del servizio fornito alla clientela, cui sarà chiesto di pagare il costo del riequilibrio tecnico”. “Gli aumenti tariffari a due cifre annunciati dalle imprese a partire dal prossimo mese di gennaio – ha proseguito Congiu – vanno molto al di là del tasso di inflazione programmato e contribuiranno ad aggravare il bilancio delle famiglie italiane alle prese con l’onda lunga della crisi economica e finanziaria internazionale”. Secondo il presidente nazionale Sna, Giovanni Mietti, “da questo preoccupante scenario scaturiscono diversi allarmi sociali: l’aumento dei costi assicurativi che incomberanno sull’utente già a partire dall’inizio dell’anno prossimo; la pesante perdita di migliaia di posti di lavoro derivante dalla chiusura delle agenzie, soprattutto nelle zone geografiche nelle quali è più alto il tasso di disoccupazione; l’aumento della disattenzione dell’obbligo assicurativo da parte del cittadino e conseguente aumento della circolazione senza copertura assicurativa, o con documenti contraffatti e il naturale incremento di zone, soprattutto nel Meridione, ad alta illegalità nelle quali sarà rischioso circolare a causa dell’elevata probabilità di subire danni da parte di veicoli non assicurati e infine il prevedibile incremento della truffa assicurativa ad opera della criminalità organizzata, che si trova sempre a proprio agio nelle situazioni di illegalità diffusa”. 

 

 

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