Aumento Iva: Confcommercio dice no a "interventi tampone"

Aumento Iva: Confcommercio dice no a "interventi tampone"

L'Ufficio Studi sottolinea che "l'annuncio di un innalzamento temporaneo dell'Iva avrebbe immediati effetti recessivi". "Effetto sui prezzi con tensioni inflazionistiche".

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3 settembre 2011

"In un contesto nel quale, nonostante qualche timido segnale di miglioramento sul fronte occupazionale, i consumi pro capite sono al di sotto dei livelli di dieci anni fa e l'economia rimane fragilissima, l'annuncio di un innalzamento temporaneo dell'Iva avrebbe immediati effetti recessivi". Questo il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio alle ipotesi delle ultime ore circa l'aumento dell'aliquota massima di due punti per un periodo di tre mesi. "Infatti - prosegue la nota - determinerebbe un sicuro rinvio degli acquisti, soprattutto di beni durevoli, come elettrodomestici bianchi e bruni, mezzi di trasporto, mobili a articoli di arredamento, per il semplice motivo che le famiglie aspetterebbero la successiva riduzione dell'aliquota. Inoltre, verrebbero a deprimersi i consumi proprio in uno dei periodi più importanti dell'anno per gli acquisti, cioè quello che precede le festività natalizie, interrompendo quello sforzo eccezionale che le famiglie stanno facendo per difendere i livelli di benessere economico, utilizzando anche parte dei risparmi per compensare i minori redditi disponibili, decrescenti nel 2011 per il quarto anno consecutivo". "Infine, una tale misura si trasferirebbe interamente sui prezzi, dando luogo a prevedibili tensioni inflazionistiche, per l'impatto che avrebbe sui carburanti e quindi su tutta la filiera del trasporto su gomma, sia di merci, sia di persone".

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