Bce: moderazione salariale e flessibilità per sostenere il lavoro

Bce: moderazione salariale e flessibilità per sostenere il lavoro

La Banca centrale europea vede "segnali di stabilizzazione dell'economia dell'area euro, per la quale si attende una graduale ripresa nel corso del 2012". Pil eurozona rivisto al ribasso.

DateFormat

15 marzo 2012

Moderazione salariale e flessibilità sono cruciali per sostenere il lavoro e ridurre la disoccupazione, afferma la Banca centrale europea. "In generale, nei paesi dell'area euro dove l'aumento del costo del lavoro è stato relativamente sostenuto nel lungo periodo il tasso di disoccupazione è stato più elevato", dice l'istituzione guidata da Mario Draghi in un riquadro di analisi pubblicato nel suo
ultimo bollettino mensile. Si tratta di uno studio sulle reazioni delle dinamiche occupazionali al generale andamento dell'economia. "La moderazione salariale e la flessibilità del lavoro sono quindi essenziali per ridurre la disoccupazione in tali paesi - prosegue la Bce - in particolare allo stadio attuale, considerando che gli indicatori a breve termine segnalano un ulteriore indebolimento delle condizioni del mercato del lavoro". "Pertanto - conclude l'Eurotower - il contenimento della dinamica salariale è cruciale per sostenere i livelli occupazionali". La Banca centrale europea si attende un'inflazione media dell'area euro superiore al 2 per cento per tutto il 2012, a causa dei rincari di petrolio e energia, anche se si aspetta un successivo calmieramento che dovrebbe riportarla a valori in linea con i suoi obiettivi. "Il Consiglio direttivo si attende che l`evoluzione dei prezzi si mantenga in linea con la relativa definizione di stabilità nell`orizzonte rilevante per la politica monetaria. Il ritmo dell`espansione monetaria di fondo rimane moderato", ribadisce la Bce nel suo ultimo bollettino mensile. Per il momento tuttavia "a fronte di rincari dell`energia e incrementi delle imposte indirette, è ora probabile che nel 2012 i tassi di inflazione si collochino oltre il 2 per cento, con il prevalere di rischi al rialzo". In prospettiva "il Consiglio direttivo si impegna fermamente a preservare la stabilità dei prezzi nell`area dell`euro, in conformità con il proprio mandato". La Bce ha rivisto al ribasso le stime
sul Pil dell'eurozona. Nelle proiezioni contenute nell'ultimo bollettino mensile, la variazione attesa e' compresa tra una flessione dello 0,5 e un incremento dello 0,3% nel 2012 e uno 0,0% e un +2,2% nel 2013. Le precedenti stime degli esperti di Francoforte, risalenti a dicembre, prevedevano una variazione del Pil tra il -0,5% e il +1% nel 2012 e tra il +0,3% e il +2,3% nel 2013. Tale revisione, spiega la Bce, "riflette in prevalenza l'impatto della piu' debole domanda estera, dei piu' elevati prezzi del petrolio, delle ulteriori misure di risanamento delle finanze pubbliche e delle condizioni di offerta del credito lievemente piu' restrittive".

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca