Buoni pasto: Fipe ricorre al Tar

“La posta in palio è alta: la gara Consip da 700 milioni di euro per i buoni pasto, ma il sistema rischia di saltare� A denunciarlo la Fipe-Confcommercio che lancia l’allarme per il settore dove si prospettano nuove condizioni che porterebbero a “a un comportamento ingannevole nei confronti dell’esercente e a una concorrenza sleale fra le società emettitrici� e annuncia un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio sulla gara “Buoni Pasto 4�.

La Consip aveva respinto le offerte di alcune società ritenendole “anomale�. Lo sconto offerto alla stessa Consip e la commissione richiesta al pubblico esercizio, spiega un comunicato, avrebbero portato le società emettitrici a lavorare di fatto in perdita e quindi Consip le aveva escluse dalla gara. Le società in questione, prosegue la nota, hanno fatto ricorso al Tar, secondo il quale sarebbe possibile ripianare perdite anche ingenti tramite il ricorso ai “servizi aggiuntivi� proposti dalle società ricorrenti. I servizi aggiuntivi consistono ad esempio nel ritiro, conteggio e fatturazione dei buoni pasto, nonché nel pagamento degli stessi entro cinque giorni anziché nei quindici previsti dalla gara. Si tratta dunque di tutti quei servizi che prima venivano considerati all’interno del processo e che invece in questo modo vengono imposti a posteriori e senza alcun vincolo di necessità a ristoratori e baristi in aggiunta alla commissione. Per questo motivo Fipe ritiene opportuno che Consip continui a non tenere in considerazione le offerte “anomale� destinate a portare caos e poca trasparenza nel settore e a imporre condizioni sempre più pesanti a ristoratori e baristi.