Casini e Sangalli: "No all'aumento dell'Iva"

Casini e Sangalli: "No all'aumento dell'Iva"

Il leader dell'Udc ha incontrato l'Assemblea di Confcommercio. "L'Italia è in recessione e il tema dei consumi va rilanciato". Il presidente di Confcommercio: "Aumento Iva sarebbe una doccia gelata".

DateFormat

26 novembre 2012

"Il no all'aumento dell'Iva, oggi ribadito con forza dal presidente della Confcommercio Carlo Sangalli, non e' una richiesta corporativa ma di buonsenso. Il Paese e' in recessione e va salvato e il tema dei consumi va rilanciato". Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, nel corso
dell'incontro con l'Assemblea di Confcommercio a Roma alla presenza del presidente Sangalli. "Il Parlamento -ha assicurato il leader centrista- e' impegnato con la spending review a trovare tutte le risorse possibili per evitare l'eventuale aumento dell'Iva". Casini ha sottolineato la necessità di tornare a crescere. "Il
rigore va abbinato alla crescita. Ma se in Europa l'avessimo detto un anno fa ci avrebbero presi a calci nel sedere". Casini ha poi tracciato un bilancio dell'operato del governo Monti: "In un anno ci ha ridato credibilità perche' abbiamo fatto i compiti a casa. Chi era a Palazzo Chigi prima di lui se ne è andato via perché aveva la chiara consapevolezza della situazione e sapeva che c'era una drammatica crisi di liquidità e che ci sarebbe stato un gigantesco afflusso di cittadini davanti agli sportelli delle banche italiane per ritirare i propri soldi. Se non ci fosse stato l'operato di Monti oggi saremmo in una situazione ben più drammatica". Parlando dell'accordo sulla produttività, Casini ha sottolineato di essere soddisfatto che "gran parte delle parti sociali abbiano firmato l'accordo sulla produttività. Dobbiamo porci il problema di organizzare meglio il lavoro e con questo di poter garantire stipendi migliori ai lavoratori". Il leader dell'Udc ha invocato quindi "un gigantesco cambio di mentalità". "Le liberalizzazioni - ha detto Casini - non sono solo il tema del lavoro domenicale ma quelle dei servizi pubblici locali. In Europa noi paghiamo le tariffe più alte perché abbaiamo un regime di monopolio localistico. Abbiamo tante piccole Iri locali. Non è vero che si vuole privatizzare l'acqua, in realtà si vuole ripensare la gestione della rete idrica che disperde quasi la metà del prodotto". Casini ha affrontato poi il tema dell'Imu: "Era meglio fare una patrimoniale sui grandi patrimoni piuttosto che introdurre l'Imu che e' una patrimoniale mascherata".

Sangalli: "L'uscita dal tunnel della crisi sembra lontana"

Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, introducendo il suo discorso, davanti all'Assemblea, ha sottolineato che "con la partecipazione di Casini, si conclude il nostro ciclo di incontri con le forze politiche che hanno sorretto l'esperienza dell'Esecutivo guidato dal Presidente Monti" "Siamo - ha detto Sangalli -innanzi ad un tornante cruciale della storia europea e della storia della nostra Repubblica. Secondo un'agenda che chiama in causa la responsabilità della politica e delle istituzioni, ma certamente anche delle forze sociali. Secondo Sangalli, ''l'uscita dal tunnel della crisi appare davvero ancora lontana. Serve un'agenda che faccia anzitutto tesoro del recente richiamo del presidente della Banca europea, Mario Draghi, sulla forma 'ideale' delle politiche di consolidamento fiscale. Servono politiche di riduzione del deficit e del debito sviluppate all'insegna delle riduzioni di spesa corrente e non gia'' di aumenti di tasse, proprio allo scopo di contenerne l'impatto sul prodotto interno''. "Bisogna attivare al piu presto - ha osservato il presidente di Confcommercio - il principio di destinare almeno una quota rilevante delle risorse derivanti dal recupero di evasione ed elusione alla riduzione della pressione fiscale a carico dei contribuenti in regola. Una pressione giunta ormai al livello record del 55% circa e che costituisce, dunque,un'insostenibile zavorra a carico di investimenti e consumi. Occorre insomma una prospettiva realistica di riduzione netta della pressione fiscale complessiva". "Dunque - ha detto Sangalli - anzitutto per questo non ci aveva convinto lo scambio tra piu'' Iva e meno Irpef, inizialmente proposto con il varo del disegno di Legge di Stabilita'''. "Sul fronte dell'Iva - ha osservato Sangalli - è rimasta aperta la prospettiva dell'aumento dell'aliquota ordinaria dal 21% al 22%. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: si e' fatto un passo avanti, ma ancora non ci siamo perche' l'aggravio dell'aliquota ordinaria colpira, con un ulteriore onere fiscale complessivamente ben superiore ai 4 miliardi di euro, una larghissima fascia di prodotti e servizi. Per questo chiediamo venga fatto di tutto per archiviare definitivamente l'ipotesi di un nuovo aggravio dell'aliquota Iva ordinaria. Sarebbe, infatti, una doccia gelata che smorzerebbe le prospettive di ripartenza dell'economia''. "La politica - ha poi aggiunto Sangalli - si deve concentrare sulle scelte fondamentali per il rilancio della produttività. E' però chiaro che la produttività del lavoro dipende anche, e molto, dalla produttività complessiva del Paese. E, dunque, dall'avanzamento dell'intero cantiere delle riforme come il nodo della riforma della pubblica amministrazione". "Oggi - ha concluso Sangalli - la qualità delle scelte politiche la si misura anzitutto sul versante della risposta ad un drammatico deficit di legalità. Serve, allora, l'efficienza del sistema giustizia ed il contrasto più determinato della piaga della corruzione, giustamente definita dalla Corte dei Conti come una "tassa immorale ed occulta" stimata nell'ordine dei 60 miliardi di euro l'anno".

 


Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca